Era da tempo che volevo scrivere una recensione su “Un giorno” di David Nicholls, per essere precisi da quando ho sfogliato la 487esima pagina del libro. La fase di metabolizzazione di questo libro è stata particolarmente lenta ed ardua, non aiutata dalle opinioni estremamente entusiaste che sento o leggo su questo romanzo, che mi hanno fatto chiedere più volte sul perchè io non lo fossi.Di recensioni “serie” su questo romanzo non ne ho trovate in giro. Sono riuscita solo a reperire il racconto abbozzato della trama, notizie riguardo al fatto che il libro diventerà un film per hollywood con “nientepocodimenoche” Anne Hathaway come protagonista, e che il nostro Nicholls è paragonabile o addirittura superiore a Nick Hornby. Per quanto riguarda i commenti dei lettori ho trovato solo giudizi entusiasti, su quanto sia coinvolgente il libro e di come i due protagonisti, Dexter ed Emma, riescano ad “entrare dentro”.Secondo il mio modestissimo parere chi ha scritto le varie recensioni su siti letterari e non, ed ha paragonato Nicholls ad Hornby, il libro non lo ha neanche aperto. Nick Hornby nella sua scrittura è geniale, è dissacrante, ma soprattutto tutte le vicende che racconta, e tutti i personaggi che crea risultano originali e freschi. Nicholls ha raccontato una storia, che se presa nella sua semplicità, è, diciamocelo, da romanzo Harmony. Abbiamo due amici diversi fra loro, lui ricco, affascinante e lanciato verso il successo, lei studentessa goffa ed idealista, inconsapevole del suo valore e della sua bellezza, che per vent’anni si cercano ed inseguono. C’è da dire che la storia è resa meno banale di quella che è, dal modo in cui è raccontata. La scelta di Nicholls, infatti, di raccontare la storia di Dexter ed Emma, solo attraverso le vicende che accadono, nel corso degli anni, in un unico giorno, il 15 Luglio è originale. Sarà questo dire a metà, questo continuo sottintendere su tutto ciò che sarebbe successo nel corso dell’anno trascorso, ad aiutare a non far calare l’attenzione del lettore. Per il resto trovo che il libro non sia così coinvolgente come dicono. Personalmente l’ho letto nel giro di una settimana, e trovo che per il genere e per lo stile con cui è scritto, se fosse stato davvero coinvolgente e penetrante, l’avrei divorato nel giro di una o due notti. I personaggi li trovo stereotipati e alla lunga noiosi, e il colpo di scena finale, ultimo tentativo di rendere la storia meno banale e “classica”, non sortisce nessun effetto, anzi se devo essere sincera mi ha fatto letteralmente cadere le braccia.Il romanzo è troppo lungo e alla fine stanca. Sarà che ho esaurito la mia vena romantica, sarà che era il momento sbagliato, ma questo libro è stata una grossa delusione, mi aspettavo moltissimo da questa lettura, ma devo ammettere purtroppo che non mi ha lasciato niente.
Era da tempo che volevo scrivere una recensione su “Un giorno” di David Nicholls, per essere precisi da quando ho sfogliato la 487esima pagina del libro. La fase di metabolizzazione di questo libro è stata particolarmente lenta ed ardua, non aiutata dalle opinioni estremamente entusiaste che sento o leggo su questo romanzo, che mi hanno fatto chiedere più volte sul perchè io non lo fossi.Di recensioni “serie” su questo romanzo non ne ho trovate in giro. Sono riuscita solo a reperire il racconto abbozzato della trama, notizie riguardo al fatto che il libro diventerà un film per hollywood con “nientepocodimenoche” Anne Hathaway come protagonista, e che il nostro Nicholls è paragonabile o addirittura superiore a Nick Hornby. Per quanto riguarda i commenti dei lettori ho trovato solo giudizi entusiasti, su quanto sia coinvolgente il libro e di come i due protagonisti, Dexter ed Emma, riescano ad “entrare dentro”.Secondo il mio modestissimo parere chi ha scritto le varie recensioni su siti letterari e non, ed ha paragonato Nicholls ad Hornby, il libro non lo ha neanche aperto. Nick Hornby nella sua scrittura è geniale, è dissacrante, ma soprattutto tutte le vicende che racconta, e tutti i personaggi che crea risultano originali e freschi. Nicholls ha raccontato una storia, che se presa nella sua semplicità, è, diciamocelo, da romanzo Harmony. Abbiamo due amici diversi fra loro, lui ricco, affascinante e lanciato verso il successo, lei studentessa goffa ed idealista, inconsapevole del suo valore e della sua bellezza, che per vent’anni si cercano ed inseguono. C’è da dire che la storia è resa meno banale di quella che è, dal modo in cui è raccontata. La scelta di Nicholls, infatti, di raccontare la storia di Dexter ed Emma, solo attraverso le vicende che accadono, nel corso degli anni, in un unico giorno, il 15 Luglio è originale. Sarà questo dire a metà, questo continuo sottintendere su tutto ciò che sarebbe successo nel corso dell’anno trascorso, ad aiutare a non far calare l’attenzione del lettore. Per il resto trovo che il libro non sia così coinvolgente come dicono. Personalmente l’ho letto nel giro di una settimana, e trovo che per il genere e per lo stile con cui è scritto, se fosse stato davvero coinvolgente e penetrante, l’avrei divorato nel giro di una o due notti. I personaggi li trovo stereotipati e alla lunga noiosi, e il colpo di scena finale, ultimo tentativo di rendere la storia meno banale e “classica”, non sortisce nessun effetto, anzi se devo essere sincera mi ha fatto letteralmente cadere le braccia.Il romanzo è troppo lungo e alla fine stanca. Sarà che ho esaurito la mia vena romantica, sarà che era il momento sbagliato, ma questo libro è stata una grossa delusione, mi aspettavo moltissimo da questa lettura, ma devo ammettere purtroppo che non mi ha lasciato niente.
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