“Un giorno devi andare”, la vita fa il suo giro nel nuovo film di Giorgio Diritti

Creato il 08 marzo 2013 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

“Anni fa ho realizzato alcuni servizi televisivi e un documentario in Amazzonia. L’esperienza è stata molto coinvolgente: per la spettacolare bellezza della natura, per il dilatarsi dei tempi, per la semplicità e la gentilezza delle popolazioni, in uno scenario che naturalmente porta a percepire la forza primordiale della vita, a interrogarsi sull’uomo e a indagare il senso di un “oltre” l’esistenza stessa, pervasi da qualcosa che è “altro”, trascendente, tanto presente quanto impalpabile. Nell’occasione di quel viaggio, sono stati molti gli incontri con europei che hanno deciso di vivere la loro esistenza in quel territorio. Tra le tante figure mi incuriosì sentire citare sovente la figura di un missionario italiano, Augusto Gianola, vissuto in quell’area per più di trent’anni. Un uomo alla ricerca di Dio, un sacerdote che si spogliò del ruolo pastorale per calarsi in una condivisione umana con le persone più semplici e umili. La sua biografia, le sue lettere e l’esperienza diretta di incontro con altre persone in Amazzonia sono l’incipit di questo progetto filmico”.  

Con queste parole Giorgio Diritti presenta il suo nuovo film, Un giorno devi andare (nelle sale italiane dal 28 marzo) interpretato da una straordinaria – lo si deduce sin dalle primissime immagini del trailer, clicca QUIJasmine Trinca. Dalle vicende del missionario italiano, Diritti vira verso un’opera tutta al femminile, dove Augusta (non a caso si chiama così) è una trentenne che fugge nel polmone verde del mondo per far fronte ad alcune dolorose vicende personali. Inizialmente aiuta una suora amica della madre nel lavoro con gli indigeni, poi si ritira su una barca che la condurrà alla scoperta di villaggi indios, e di se stessa. In questo viaggio, dentro e fuori di sé, ci sarà posto anche per Dio, gli altri, la vita, anzi una nuova vita.

Insomma, le premesse sono davvero ottime. Diritti ha tutte le carte in regola che stupirci ancora una volta. Ci colse di sorpresa con il meraviglioso e mite Il vento fa il suo giro, nel quale già si indagava la natura dell’uomo, tra (in)tolleranza e condivisione su per i pascoli delle valli occitane del Piemonte. Ci ha poi abbagliato con la commovente e drammatica vicenda della piccola Martina ne L’uomo che verrà, vincitore del Festival del Film di Roma 2009 e del Miglior Film ai David di Donatello 2010. Dopo aver quindi affrontato un delicato, dolente e non inflazionato tragico evento della recente Storia d’Italia (la strage di Marzabotto), torna ad un respiro più ampio, pur sempre contraddistinto da quelli che possiamo oramai definire i suoi stilemi: uno sguardo e un tocco sempre rispettosi e paterni, una cupa e livida ambientazione boschiva (che qui si fa foresta) in continua alternanza con esplosioni di luce e sconfinata bellezza naturale, quel procedere da “romanzo di formazione” che coinvolge lo spettatore in prima persona e nel profondo.

Portabandiera italiano all’ultimo Sundance Film Festival, Un giorno devi andare è quindi molto atteso dagli amanti del cinema d’autore italiano. Ed già pronto a diventare un nuovo “caso nazionale”, capace di coinvolgere e interessare un pubblico trasversale che va dai giovani agli anziani, dai credenti ai non credenti, tutti predisposti ad assistere ad un coraggioso inno alla vita.

Qui di seguito alcune immagini del film. Cliccaci sopra per ingrandirle.


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