“Figuriamoci!”
Ribattè scandalizzata Miss LaFosse. “La carnagione conta SEMPRE”.
“Non vorrei saltare alle conclusioni, ma mi pare vi fosse un qualcosa in lui. Non era proprio inglese. E insomma, credo che quando si parli di matrimonio sia meglio scegliere un connazionale […] e lui è tutto inglese”.
“No, mi sembra molto più piacevole non essere una signora. L’ho fatto per tutta la vita e cosa ne ho ricavato? Niente di niente. Quindi adesso basta”.
Londra, anni ’30. Una istitutrice di quella che all’epoca era considerata mezza età (poco più di 40 anni), sciatta e povera in canna, suona al portone di un quartiere altolocato per rispondere ad un annuncio di lavoro. Le apre una ragazza bellissima, riccioli biondi e carattere spumeggiante (è un’attrice, si scoprirà poi), che la coinvolge immediatamente nella sua vita per farsi aiutare a togliersi da un impiccio amoroso.
Miss LaFosse e la sua degna amica Miss Dubarry la prendono sotto la loro ala protettrice, la vestono, pettinano e truccano, la portano a un cocktail e poi al nightclub e la zitella dimessa si scopre essere arguta e spiritosa, sperimentando finalmente “l’esistenza vera, fatta di dramma e azione”.
Pubblicato per la prima volta nel 1938, Un giorno di gloria per Miss Pettigrew di Winifred Watson è una sofisticata commedia inglese, riscoperta una decina di anni fa. Elegante ed esilarante al tempo stesso, è una lettura imperdibile per chiunque apprezzi il sottile humour britannico.
La mia passione per la Gran Bretagna, e per Londra in particolare – abbandonando per un attimo il mio understatement britannico – è nota anche ai sanpietrini… È una questione di “colpo di fulmine”, che ci posso fare? Ho la Union Jack tatuata nel cuore!!
Inauguro con questo post la mia personale crociata a favore della (ri)scoperta della cucina inglese che, pur non avendo la complessità di ingredienti e variazioni della nostra (e quale cucina, almeno tra le occidentali, ce l’ha?) non è neanche quella tragedia tramandateci da esperienze più o meno personali degli anni delle vacanze studio. Jamie Oliver sta facendo miracoli!
Iniziamo con un facile caposaldo della pasticceria britannica, lo zenzero sciroppato.
Ingrediente irrinunciabile di moltissimi dolci, non è facilissimo da trovare in Italia, costa uno sproposito e poi, volete mettere la soddisfazione dell’ home made? Senza contare che con lo sciroppo ci fate delle bevande e dei cocktail che in questi giorni ancora caldi sono un toccasana!!!
..ZENZERO SCIROPPATO
500 ml acqua
125 gr zenzero
200 gr zucchero.
Le proporzioni di zenzero e zucchero sono variabili in base al grado di piccantezza che volete! Così è medio forte, secondo me lo zenzero si deve sentire!!
Sbucciate e tagliate lo zenzero a pezzetti. Mettete sul fuoco un pentolino con l’acqua, aggiungete lo zucchero. Quando si sarà sciolto aggiungete lo zenzero a pezzetti. Lasciate sobbollire per 30-45 minuti, poi togliete dal fuoco. Fate raffreddare lo sciroppo, lasciando lo zenzero in infusione.
Filtrate conservando lo zenzero in un barattolino coperto dallo sciroppo e mettete il liquido che avanza in una bottiglietta. Conservate in frigo per circa un mese.