Un giorno di qualche anno fa, a Venezia...

Creato il 30 giugno 2011 da Treasures

...sul muro di una piazzetta detta Campiello Novo o Dei Morti, a due passi da Campo Santo Stefano, trovai scritte queste parole, tracciate con un carboncino nero:
T'amo bellezza antica, in te riposa il Mondo
sei del giorno la luce gioiosa, e della Notte la tenerezza.
Rimasi come ipnotizzata, per diversi minuti, a rileggere quelle parole dalla grafia elegante e sottile, graffiate su quel muro rosso, tanto che persi la fila dei miei compagni. Ero una bambina, allora. Facevo la quinta elementare, ed ero in gita scolastica a Venezia. Non avevo mai letto una poesia, e se l'avevo letta, non me ne ero accorta. Non me ne accorsi nemmeno allora. Per me erano solo parole, che mi colpirono profondamente.
Nessuno mi aveva mai parlato della tenerezza della notte, o che il mondo potesse riposare in una bellezza antica. Antica quanto, come? Come il mare, come la luna, come le pietre e gli scogli sulla spiaggia, come le parole scritte nei libri ingialliti che riposavano sugli scaffali, come le persone che un tempo passeggiavano su quella stessa piazzetta? Una bellezza antica come il mondo stesso?Cominciai a riflettere sulla notte, sui suoi rumori e sul suo fascino segreto; il mondo mi apparve all'improvviso come un'entità reale, amica, a portata di mano e di pensiero. Il mondo era un mondo diverso per ciascun essere umano, il mondo riposava da qualche parte, poggiandosi su grazia e bellezza.
Che fortuna essere nata e cresciuta in Italia, dove sul muro si trovano scritte parole come queste.
Mi sono interrogata spesso sulla bellezza antica raccontata su quel muro di Venezia. Chi scrisse, a chi erano rivolti quei versi bellissimi, così pieni di gratitudine; una donna, una fidanzata lontana, un gigolò, un amante, un'ispirazione segreta? Spero che, chiunque fosse stato, abbia potuto leggerli. Ringrazio il misterioso autore: ero piccola, ma quelle parole mi forgiarono, scavarono solchi profondi nel mio immaginario, tanto che le ricordo ancora e spesso mi tengono compagnia nelle notti d'estate.
Quanto alla Bellezza antica, ne ho trovato un assaggio in Sant'Agostino, ardente campione di fede tardiva, in questi versi dedicati al Signore:
Tardi ti ho amata, o bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato! 
Tu eri dentro di me ed io fuori; ivi io ti cercavo gettandomi deforme su queste cose belle da te fatte.Tu eri con me, ma io non ero con Te, perché mi tenevo lontano quelle creature che, se non esistessero in Te, non avrebbero esistenza.Tu mi hai chiamato, hai gridato, hai vinta la mia sordità. Tu hai balenato, hai brillato, hai dissipato la mia cecità.Hai sparso il Tuo profumo, io l’ho respirato ed ora a Te anelo.Ti ho gustato ed ora ho fame e sete.Mi hai toccato ed ardo dal desiderio della pace Tua.

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