Un giorno in pretura

Creato il 14 marzo 2011 da Robydick
1953, Steno.
Bellissimo l'incipit: Questo film è dedicato ai "soliti ignoti", ai ladri di galline e di portafogli alle fermate del tram, ai loro difensori, ai cancellieri, ai litiganti in autobus e agli sfrattati. A tutti coloro che si sono trovati un giorno come personaggi della quotidiana vicenda della piccola giustizia. Gli autori del film ringraziano questi personaggi, che molto spesso senza accorgersene, dalle colonne della piccola cronaca dei giornali, hanno collaborato con loro.
Un film sostanzialmente ad episodi, commedia leggera e divertente, ma molto meno banale di quel che sembra, poi mi spiego meglio.
Costante presenza è il pretore Salomone Lo Russo (Peppino De Filippo) davanti al quale passeranno diversi casi giudiziari di appunto piccolo, anzi piccolissimo cabotaggio, da dirimere. Li illustrerò nei frame dedicati, tra i quali ne manca uno solo, quello cinematograficamente meno interessante forse, brevissimo eppure significativo e perfetto per iniziare: un disgraziato accusato dal gestore di un osteria di avergli mangiato il gatto, vecchi metodi della guerra per non morire di fame. Verrà condannato, una pena lieve, ma sarà l'inizio di una giornata in cui il Salomone (certo che, come nome, ci sono andati giù pesante!) dovrà mettere in discussione tanti anni di servizio onorati col massimo rigore seppure non adeguatamente remunerati, sempre inflessibile nell'applicazione del codice.
Interessante caso di un abile ed avanzato elettrotecnico che, prima con microfoni nascosti poi persino con telecamere nascoste, ha spiato la moglie, sospetta adultera praticante mentre lui era in trasferta per lavoro. Argomento attualissimo e troppo divertente la morbosità del corpo giudicante nel visionare la pellicola. Un tormentone nel film è "Faccio sgombrare l'aula?" e ogni volta che l'argomento è un minimo scabroso si ripresenta.
Walter Chiari è un prete che per una serie di fatti è stato prima derubato e poi s'è trovato coinvolto in una rissa (c'è anche una Sofia Loren nella sua miglior forma). Qua vorrei sottolineare quelle 2 zabette acide che lo fanno passare. Sono "signore" sempre tra il pubblico, passano là le giornate. Non c'era la televisione, che ora ti porta processi, drammi familiari, ecc... direttamente in casa tua, allora lo svago era quello! Personaggi a mio parere terribili, tra i Mostri dell'attuale millennio. Ai tempi perlomeno erano meno diffusi, andare in tribunale era un impegno e poi i posti erano pochi, ma ora... milioni e milioni di voyeur di sfighe altrui impazzano, dentro e fuori dal piccolo schermo, ed è dura eliminare 'sta cancrena.
Nando Mericoni "l'americano", accusato di oltraggio al pudore e seduta stante, come le immagini ben descrivono, ha rischiato più volte anche l'oltraggio alla corte. Episodio esageratamente al di sopra degli altri, per contenuti e per l'inventiva del grande Alberto Sordi che ha contribuito non poco anche a sceneggiarlo. Quando fa lo yankee poi è irresistibile! E' in questo film che parte il successo del Nando, che poi verrà suggellato col famoso "Un americano a Roma".
L'avvocato d'ufficio... lo guarda il Nando, quel farabutto gli ha chiesto dei soldi e non dovrebbe. Nando "nun c'ha manco 'na lira" e quindi niente, risultato? impegno dell'avvocato zero. Tra i vari Caratteri illustrati nel film, insieme all'avvocato inutilmente eloquente, al testimone professionista, e ad altri.
Ecco, questo è un momento da "sbanalizzare"! Mericoni, costretto ormai alla sola autodifesa, gioca la carta del pubblico. Non parla, come vorrebbe anche protocollo, al giudice, col quale dovrebbe confrontarsi, ma va "ad auditores", cerca il sostegno del pubblico. Ah, quanto si dovrebbe stare attenti a personaggi simili! Qua si ride, ma nella vita reale c'è da piangere. E non basta, perché la cosa più "tragica" viene detta dopo...
Salomone lo condannerà, scusate lo spoiler ma è essenziale per esprimermi. Una pena da nulla, sufficiente però a... - ma come signor pretore, lei così mi sporca la fedina penale! - che affermazione allucinante, e infatti Salomone ha gioco facile - e che, io gliel'ho sporcata? è lei che se l'è sporcata! - Ognuno ne tragga conclusioni e collegamenti con l'attualità come meglio crede.
Episodio finale, che non posso spoilerare perché introduce anche la morale finale, dominato dalla stratosferica bellezza di Tania Weber, solo lei basterebbe a giustificarne la visione.
Cicerone, Cicerone... dimmi te, come devo fa'?
Certe volte, uno parte con l'idea di vedere qualcosa di leggero leggero e poi si ritrova a farci un monte di pensieri. E non sono l'unico ad averci fatto dei pensieri, visto che, come si legge da wiki:
Il Centro Cinematografico Cattolico bollò il film come "sconsigliabile". L'organo di controllo giudicò infatti che il film mettesse in ridicolo la giustizia e le associazioni cattoliche e che fosse troppo equivoco sia nell'episodio del sacerdote, che in tante altre battute dal possibile "doppio senso".
Due sacerdoti bresciani si sentirono talmente diffamati dall'episodio interpretato da Walter Chiari che presentarono un esposto alla Procura della Repubblica.
Devo dire qualcosa a riguardo? Si commentano da sé... ringrazio in particolare i 2 "uomini di fede" bresciani, grazie a loro questo film entra nei miei Cult.

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