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Un giorno perfetto per uccidere di Mario Mazzanti

Creato il 04 ottobre 2014 da Funicelli
Un giorno perfetto per uccidere di Mario Mazzanti Un'indagine del commissario Sensi e del dottor Claps”
Prologo
Claps era già al tavolo quando Sensi entrò nel ristorante. Accennò ad alzarsi appena vide il commissario andargli incontro.«Comodo, comodo, amico mio», disse Sensi stringendogli la mano. «Come stai?».Una volta al mese si incontravano in quella cantinetta toscana quasi di fronte alla questura. Una serata tra vecchi amici, durante la quale Claps mostrava ogni volta progressi nel parlare.Fino a tre anni prima la sua vita era stata diversa. Molto diversa.[..]Ma quella sera fu diverso.Una scintilla, un bagliore improvviso si era acceso per un istante nella mente di Claps.«Dimmi... ti ascolto».
Sensi si sfilò gli occhiali e li appoggiò con cura sopra il tavolo. Iniziò a raccontare con voce calma: «Come certo ricorderai, tutto è iniziato poco più di tre mesi fa...».
Cento giorni prima, ultimi giorni di novembre 
Elaji Demba era in Italia ormai da venti anni; era giunto come clandestino dal Senegal, poco più che ventenne. Per poter sopravvivere, aveva fatto per anni il vu’ cumprà d’estate e qualsiasi lavoro in nero e malpagato riuscisse a trovare durante l’inverno.
Era un uomo forte, Elaji, alto, dal fisico potente e massiccio come un baobab; ed era orgoglioso della sua stirpe: suo padre, e suo nonno prima di lui, e prima ancora i suoi antenati erano state figure importanti e rispettate nel villaggio da cui proveniva. Era un uomo onesto e calmo, Elaji, di poche parole.«Chi corre sempre, saprà sempre meno cose di colui che resta calmo e riflette».Col tempo era riuscito a regolarizzare la propria situazione e aveva trovato lavoro in quel piccolo paese delnord, vicino a un fiume che in nulla gli ricordava quelli del suo Paese, e dove d’inverno faceva un freddo che da ragazzo non avrebbe saputo neanche immaginare. Non era certo stata una vita facile quella di Elaji, ma unbaobab resiste a tutto.
"Un giorno perfetto per uccidere" è il primo romanzo che leggo di Mario Mazzanti: qui l'autore ha riunito assieme i personaggi protagonisti dei suoi precedenti libri (usciti con Leone Editore), a cominciare dal commissario Sensi e dal criminologo Claps che ne "Il riflesso del lupo" è arrivato fin troppo vicino all'assassino, rischiando di morire:
Psichiatra, criminologo, consulente della polizia come esperto dei profili psicologici degli autori di crimini violenti.Il suo aiuto era stato spesso determinante per risolvere casi apparentemente inestricabili. Non aveva però mai partecipato alla fase operativa delle indagini; tranne l’ultima volta...La lama dell’assassino gli aveva lesionato l’arteria femorale. Un’emorragia massiva, due arresti cardiaci, il secondo dei quali prolungato. Si era salvato perché i soccorsi erano stati rapidissimi e l’ospedale vicino, o forse, più semplicemente, solo per un miracolo. Ma aveva pagato a caro prezzo l’anossia cerebrale che i due arresti avevano provocato: un danno cerebrale permanente dal quale si poteva solo migliorare lentamente, ma non tornare alla normalità”.
In questo romanzo ritroviamo anche il professore Trevis, che in "Scacco alla regina" si è ritrovato ad dover indagare su un assassino seriale che aveva ammazzato delle persone a lui vicine.
Ma il non aver letto i precedenti racconti non ostacola la comprensione della storia: l'autore riporta a piccoli pezzi, il passato dei protagonisti nella prima parte del libro, quando le storie di queste persone percorrono ancora binari separati, prima di intrecciarsi nella seconda, quando il ritmo del libro accelera improvvisamente.
Questa storia inizia nella pianura lombarda, vicino Crema: in una mattina di novembre la piccola Ami, la figlia più grande di una famiglia di immigrati senegalesi scompare mentre sta andando a prendere il bus per la scuola.
Le prime ricerche non portano ad alcun risultato e dunque si decide di coinvolgere l'unità del commissario Sensi, a Milano: tutti sanno quanto siano importanti le prime ore dopo la scomparsa, in caso di scomparsi, specie se bambini.
Le indagini portano a poche tracce: una golf nera che è stata vista i fronte alla pensilina del bus e, in seguito, in una zona frequentata da coppiette vicino al margine del fiume.
«Resta un’ultima ipotesi…». Il sostituto sembrava riluttante al solo pronunciare la parola.
Sensi lo fece per lui: «Pedofilia». Lo disse piatto, mentre lo stomaco gli si stringeva.
L'auto, lo si scoprirà poi, era stata affittata da un inglese, ma il rapitore non è lui: la sua patente gli era stata rubata mentre era in soggiorno in Italia.
Della piccola Ami, però, nulla: un buco nell'acqua che costringe Sensi a rivolgersi al suo vecchio amico Claps, cui aveva già collaborato in passato, per chiedergli in aiuto.
Finché, proprio sulle rive dell'Adda non viene ritrovato il cadavere della piccola Ami:
Un lungo silenzio era rimasto sospeso tra Sensi e Claps.
«Alla fine… l’avete ritrovata… la piccola Ami». Sensi non rispose subito, lasciò vagare a lungo lo sguardo. «Ci sono voluti tre mesi. L’abbiamo trovata quattro giorni fa, vicino all’Adda.
Uccisa, dopo essere stata violentata, e sepolta sotto un sottile strato di terra.
In parallelo a questo filone, il racconto del professor Trevis che prende in cura una ragazza schizofrenica, Elisa Cellini: a convincerlo dell'incarico è il nome della sorella gemella, Denise, scomparsa molti anni prima, lo stesso nome della moglie, anche lei persa per mano di un assassino:
«Elisa non è la mia unica figlia… Aveva una gemella, una gemella omozigote, erano due gocce d’acqua». Cellini deglutì: dovette farsi forza per continuare.
«Scomparve cinque anni fa, durante una scampagnata.
Gli investigatori, Sensi, la sua squadra, si mettono sulle tracce del pedofilo, cercando di capire come si è mosso, in che modo ha studiato i movimenti della ragazzina, in che modo si è procurato la falsa identità. All'indagine decide di partecipare anche Claps, nonostante la sua particolare condizione, perché oramai si sente coinvolto in prima persona:
«Perché? Perché vuoi tornare?» «Perché nonostante tutto… sono… vivo. E l’ho capito… solo ieri… sera». Sensi conosceva bene Claps: «Solo questo?» «No… Perché ora lui è… nella mia mente».
L'intuizione che cambia il volto all'indagine è la scoperta di un particolare macabro:
«Le manca un dito… Il mignolo della mano sinistra. Le è stato amputato». Sensi tacque. Ci volle qualche secondo, poi Claps capì. «Non è… un caso unico… vero?».
La piccola Ami è stata solo l'ultima di una serie di vittime senza nome, senza volto e senza giustizia: una traccia di sangue che porta il criminologo direttamente in Toscana: qui vengono alla luce diversi casi di ragazzine di colore, figlie di immigrati, rapite e in seguito trovate morte. Tutti accomunati dal macabro segno di riconoscimento dell'orco, il mignolo della mano sinistra amputato.
Altre intuizioni e un lavoro di screening sui casi di scomparse, permettono a Claps di circoscrivere la zona su cui concentrarsi, la tana dell'Orco: tra le province di Siena e Grosseto.
Nella seconda parte del libro le due storie, la paziente schizofrenica di Travis e l'indagine di Claps, si intrecciano in un crescendo di tensione e di colpi di scena.
Gli investigatori sanno che devono correre col tempo prima che l'orco colpisca una nuova volta: la caccia al mostro non riguarda solo le forze dell'ordine. Anche un altro uomo si è mosso verso la Toscana per una sua vendetta personale: è Elaji Demba, il padre della piccola Ami.

«L’uomo giusto non vuole mai la vendetta, ma talvolta vendetta e giusta punizione camminano lungo la stessa strada».

"Un giorno perfetto per uccidere" è un thriller sullo stile dei racconti di Jeffery Deaver, ma ambientato nella provincia italiana: una provincia cupa, triste, che mette paura.
Dove l'investigatore, che è il solito poliziotto tutto azione, è costretto ad entrare nella mente malata dell'assassino se vuole capirne le mosse, se vuole fermarlo. Anche se questo affacciarsi sull'abisso, può essere doloroso, per le ferite che hanno dentro. Come un incubo, come una vertigine improvvisa che ti gela il sangue.

Qui potete scaricare un estratto dal libro.

La scheda del libro sul sito di Newton & Compton.
I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon


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