Oggi, attraversando il piccolo parco al centro della mia città, ho visto due donne piangere.Se ne stavano sedute in una panchina: capelli biondi - corti sulla nuca e cotonati nella parte alta -, jeans, maglione, giubbotto impermeabile e una busta di plastica vicino alle gambe. Parlavano al cellulare con qualcuno in una lingua che ho sentito tante volte passando lungo questi viottoli.
Oggi, giovedì, è il loro giorno di riposo. Si riuniscono sempre qui. Parlano, ridono, si raccontano mille cose e mangiano insieme in allegria e complicità. Sedute sulle panchine o sul prato con un telo aperto sull'erba. Sempre, ogni settimana, di giovedì. Gli altri giorni le vedo sempre qui; portano a spasso vecchietti, malati o spingono delle carrozzine. Pazienti, silenziose, materne. Mi colpiscono con i loro volti tondi e rubicondi.Con i loro occhi chiari che mi fanno pensare a cieli lontanissimi. Con le loro mani ruvide e screpolate.
Oggi, giovedì, due di loro piangevano come bambine spaventate pensando alle loro case, ai loro affetti, alla loro terra.Oggi. Un giovedì qualunque sputato su questa Terra.