Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron: la post-recensione
AUTORE: Peter Cameron
TITOLO ORIGINALE:Someday This Pain Will Be Useful To You
NAZIONE:USA
ANNO:2007
LA TRAMA IN BREVE: James è un ragazzo particolarmente intelligente e acuto alle prese con le macerie della propria famiglia, le cieche aspettative dei genitori e in generale con una società in cui fatica a trovare posto.
Il ritmo della storia è scandito dai dialoghi di James con il padre e la madre, dalle liti con la sorella e dalle piacevoli chiacchierate con la nonna, discussioni sagaci dove l’ironia non è il fine ultimo ma il filo conduttore dei concetti che servono a spiegare la realtà; ironia con cui James sottolinea e critica implicitamente le ovvietà che tutti dicono giorno dopo giorno come niente fosse, trascurando il valore del silenzio.
Ci sono persone – spiega il ragazzo – che si sentono a disagio se stanno in silenzio e si affrettano a riempirlo pensando che qualsiasi cosa sia meglio di niente.
E come dargli torto.
Ma non è solo il silenzio a dover rappresentare un valore che abbiamo perso ma c’è anche la solitudine.
Per me stare solo – continua James – è un bisogno primario come l’acqua e il cibo, ma ho capito che non lo è per tutti. Io mi sento me stesso solamente quando sono solo.
É il recupero del proprio io interiore il centro del ragionamento, il riuscire a confrontarsi con se stessi senza la mediazione degli altri perché cercare negli altri le qualità che ci mancano equivale a conferire loro un potere di cui poi abuseranno contro noi stessi.
In un primo momento ho pensato che quelli di James fossero ragionamenti dettati da una mente confusa dalle circostanze e dai suoi stessi penseri, quelli che lo portavano a non confessare la propria omosessualità (che brutta espressione! Ecco l’esempio di quello che Cameron ha cercato di spiegare in questo libro, meglio dire fare outing. Però forse così è anche peggio) più per ripicca che per paura; poi invece ho capito che in realtà quello che Cameron e James intendono è che quel modo di vedere e percepire il mondo è la loro visione, che può essere condivisibile oppure no, ma in ogni caso molto appropriata.
La gente – spiega James – pensa che se riesce a dimostrare di avere ragione l’altro cambierà idea ma non è cosi.
Ancora una volta: come dargli torto..