Via via che la graduatoria scorreva, vedevo la sede della mia (im)probabile scuola allontanarsi e fluttuare minacciosamente qua e là per la cartina della provincia di Palermo. Giunto al mio nome, rimanevano solo 12 ore a Gangi e Bisacquino e per me non c'erano storie, sapevo già che ci sarei finito: mi ero pure studiato il percorso su Google Maps. E già il mio permalosissimo apparato vestibolare pregustava curve e tornanti.
La mia spiccata e ostile chinetosi ha fatto a pugni con l'ambizione di portare a compimento il mio lavoro per un anno. E per fortuna ha vinto quest'ultima. Non perché, come mi hanno fatto presente tutti coloro che mi conoscono golosissimo, salsiccia e ricotta a Bisacquino non hanno eguali (mi riservo di scoprirlo con l'arrivo del freddo), quanto perché l'accoglienza è stata a dir poco speciale e ora sono fiero e felice di esserci.
Questa settimana, dunque, è cominciato un nuovo periodo della mia vita. Per un annetto, io, il cocciuto, buffo, adorabile Flann e la piccola, pestifera e dolcissima Virginia cambieremo domicilio e ritmo quotidiano, insieme scatteremo tante fotografie. Incontrerò nuove persone, sentirò la mancanza di altre (soprattutto di una), nel tentativo di dare, con il mio lavoro, un contributo alla vita di tanti giovani.
Qui siamo già all'opera... che Dio porti a loro (e a me) del bene!