Un inquadramento dei Parametri del Set(ting) del Piccolo Gruppo di Microcredito

Creato il 08 ottobre 2011 da Raffaelebarone

Il modello sviluppato dalla Fondazione “Microcredito e Sviluppo” nel Calatino sud-Simeto

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Simone Bruschetta*, Raffaele Barone*

* Psicologo, Psicoterapeuta, Gruppoanalista. Consulente dell’Agenzia di Sviluppo Integrato del Calatino sud-Simeto e della Fondazione “Microcredito e Sviluppo”. Responsabile della Sede di Catania del Laboratorio di Gruppoanalisi.

** Medico, Psichiatra, Gruppoanalista. Past-President Area di Sviluppo Industriale del Calatino. Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Microcredito e Sviluppo”. Consulente dell’Agenzia di Sviluppo Integrato.

Abstract (EN): A framework of the Parameters of the Set(ting) of the Microcredit’s Small Group

Microcredit represents the carrying axis of that system of exchange of financial services to the person, best known like microeconomy, that they allow to the social bands poor and indigent the participation the political-economic life of the local communities.

The fundamental ring of the device of Microcredit is a small operative group composed from 5 persons more a conductor, defined solidarity-group and characterized from an intermediate sociality between the spontaneous group and the work group. It represents a device of participation particularly indicated for disadvantage persons and at risk of social exclusion, who mean to begin a way of self-help and social self-promotion. This small group constitutes the micro group level on which is founded the psycho-socio-economic support that the device of participation group-community-based of Microcredit supplies competently to the programs of Local Development Mental Health.

Using like reading grill the groupanalytic-subjectual theorising of Lo Verso (1994; 1998), of such group it comes developed a grill of assessment of the theorist-procedural parameters of its Set(ting) and of the characteristics of its functioning regarding intragroup, intergroup, organizational, institutional and communitarian dynamics. The Set(ting) of the Microcredit’s Small Group comes here put to comparison also with different kinds of psycho-social clinical groups developed by Sicilian groupanalysis.

Abstract (IT)

Il Microcredito rappresenta l’asse portante di quel sistema di scambio di servizi finanziari alla persona, meglio conosciuto come microeconomia, che permettono alle fasce sociali più povere e disagiate la partecipazione alla vita politico-economica delle comunità locali.

L’anello fondamentale del dispositivo di Microcredito è un piccolo gruppo operativo composto da 5 persone più un conduttore, definito solidarity-group e caratterizzato da una socialità intermedia tra il gruppo spontaneo ed il gruppo di lavoro. Esso rappresenta un dispositivo di intervento particolarmente indicato per persone svantaggiate ed a rischio di esclusione sociale, che intendano iniziare un cammino di auto-aiuto e di auto-promozione sociale. Questo piccolo gruppo costituisce il livello gruppale micro su cui si fonda il sostegno psico-socio-economico che il dispositivo di intervento gruppale-comunitario del Microcredito fornisce competentemente ai programmi di Sviluppo Locale  di Salute Mentale di Comunità.

Utilizzando come griglia di lettura la teoresi gruppoanalitico-soggettuale di Lo Verso (1994; 1998), di tale gruppo viene sviluppata una griglia di valutazione dei parametri teorico-procedurali del suo Set(ting) e delle caratteristiche del suo funzionamento rispetto alle dinamiche intragruppali, intergruppali, organizzative, istituzionali e comunitarie. Il Set(ting) del Piccolo Gruppo di Microcredito viene qui messo a confronto anche con differenti tipi di gruppi clinici psico-sociali sviluppati dalla gruppoanalisi siciliana.

Keywords: Microcredito, Parametri di Gruppo, Set(ting), Lavoro Clinico-Sociale

Microcredit, Parameters of Group, Set(ting), Socio-Clinical Work

Premessa

La Fondazione “Microcredito e Sviluppo” di Caltagirone ha avviato ormai da circa due anni, un progetto di sviluppo locale di comunità attraverso il dispositivo del Microcredito, orientato al sostegno all’imprenditorialità dei soggetti in condizione di disagio psico-socio-economico.

Questo progetto di intervento clinico-sociale è stato sviluppato da una sinergia di diverse agenzie locali e nazionali, nell’intero comprensorio territoriale del Calatino sud-Simeto, tra le quali citiamo, oltre agli Enti Locali Comunali dei due Distretti Socio-Sanitari coinvolti (Caltagirone e Palagonia), l’Agenzia di Sviluppo Integrato SpA, l’Associazione scientifico-professionale Laboratorio di Gruppoanalisi, il Centro di Ricerca Interdipartimentale sui Gruppi dell’Università degli Studi di Bologna e la Banca Agricola Popolare di Ragusa (Barone, Bruschetta, Scerba, 2009; Brunori Bleve, 2009).

Il Microcredito, inventato in Bangladesh negli anni 70 da Muhammad Yunus (1997), rappresenta l’asse portante di quel sistema di scambio di servizi finanziari alla persona, meglio conosciuto come micro-economia, che ormai da alcuni anni temperano il mercato dei prodotti finanziari (credito, risparmio, assicurazioni ed investimenti) nelle economie cosiddette sviluppate ed occidentalizzate. I servizi micro-finanziari permettono infatti alle fasce sociali più povere e disagiate la partecipazione alla vita politico-economica delle comunità locali (Zamagni, 1987).

In particolare il Microcredito rappresenta un dispositivo di sostegno psico-socio-economico in grado di facilitare l’accesso al credito alle persone che le istituzioni bancarie capitalistiche definiscono “non bancabili”, in quanto non in possesso di beni materiali o posizionali che possano costituire un garanzia al prestito richiesto. La “non bancabilità” è infatti una caratteristica specifica della condizione di povertà ed una delle causa della difficoltà ad uscire da essa. La povertà di una comunità locale non si misura solo con la presenza di bassi redditi, ma soprattutto con l’impossibilità di alcuni, soprattutto dei soggetti che vivono in una condizione di precarietà e sofferenza psico-socio-economica, di entrare negli ingranaggi delle dinamiche politiche e finanziarie del proprio territorio (Dasgupta, 1988; Ehrenberg, 2010).

“La parola credito significa propriamente fiducia. Nel sistema bancario tradizionale, tuttavia, vige soltanto la diffidenza reciproca. Al giorno d’oggi le banche tendono a sospettare ogni debitore di voler scappare con il denaro; lo tengono quindi legato con clausole di ogni genere, studiate attentamente dagli avvocati. Per noi, al contrario, il presupposto di partenza è che i debitori siano onesti. Ci si potrà accusare di ingenuità, ma resta il fatto che (…) nel 99% dei casi la nostra fiducia è ricompensata. Gli insolventi rappresentano appena l’1% dei clienti. Ed anche in quei casi noi non riteniamo che il debitore insolvente sia automaticamente una persona disonesta, piuttosto pensiamo che la sua situazione personale sia così difficile da impedirgli di rimborsare il suo minuscolo prestito. Allora perché affannarsi a correre dietro agli avvocati? In fondo, lo 0,5% di mancato rimborso rientra tranquillamente nei rischi d’impresa” (Yunus, trad. it., 1998).

L’organizzazione gruppale-comunitaria del dispositivo di Microcredito

“Le persone, da sole, tendono a essere imprevedibili e irresolute; con l’appoggio e lo stimolo del gruppo il loro comportamento acquista stabilità e diventa di conseguenza più affidabile. La pressione, più o meno discreta, esercitata dal gruppo serve a mantenere i suoi membri in linea con gli obiettivi generali del programma di credito. La competizione che si instaura tra i gruppi e all’interno del singolo gruppo incita ognuno a fare del suo meglio. È difficile seguire l’evolversi della situazione di ogni cliente , ma se questi fa parte di un gruppo le difficoltà sono molto minori. Affidare al gruppo alcuni aspetti del controllo significa accrescerne l’autonomia e diminuire il lavoro degli impiegati. Inoltre, poiché il gruppo è chiamato ad approvare la richiesta di credito di ogni singolo membro, tutti si sentono moralmente coinvolti a garantire il rimborso; e se qualcuno si trova in difficoltà, gli altri di solito si mobilitano per aiutare anche se non ne sono responsabili economicamente” (Yunus, trad. it., 1998).

Il piccolo gruppo

L’anello fondamentale del dispositivo di Microcredito è un piccolo gruppo operativo composto da 5 persone più un conduttore, definito solidarity-group e caratterizzato da una socialità intermedia tra il gruppo spontaneo ed il gruppo di lavoro. È un gruppo che non a caso si vuole auto-fondato e non selezionato da alcun funzionario, ma comunque condotto da un operatore appositamente formato, all’interno del quale i cinque partecipanti costruiscono il proprio progetto economico e tessono quella rete di relazioni sociali che costituisce il vero capitale relazionale delle micro-imprese o micro-attività che nasceranno dal gruppo stesso.

Di tale gruppo viene sviluppata, all’interno del presente lavoro, una griglia di valutazione dei parametri del suo funzionamento rispetto alle dinamiche intragruppali, intergruppali, oragnizzative, istituzionali e comunitarie (vedi Scheda conclusiva).

Il gruppo mediano

Vi è poi un gruppo mediano, quello che Yunus (1997) chiama “il Centro” e che la metodologia più recente definisce village-banking, composto da una trentina di membri, che riunisce almeno cinque piccoli gruppi di utenti, e che si incontra a cadenza fissa per tutta la durata del progetto di Microcredito, e che offre, sempre agli utenti, la possibilità di sviluppare autonomie personali, competenze sociali e capacità organizzative più complesse; orientate soprattutto alla lettura politica, economica ed istituzionale della comunità e del mercato.

Questo gruppo mediano, composto da una trentina di persone, ha la proprietà di essere intermedio, oltre che per la numerosità dei suoi membri, anche per il suoi intervenire operativamente tra il livello del piccolo gruppo di lavoro e quello associativo dell’organizzazione che gestisce di un fondo comune di Microcredito o, più specificamente, anche se meno frequentemente, dell’istituzione che periodicamente riunisce in assemblea sociale tutti i gruppi di lavoro e tutte le persone portatrici di interesse.

Questo gruppo si colloca in una zona intermedia anche rispetto alla classica suddivisione in due tipologie dei gruppi gruppoanalitici: i gruppi vitali in cui sorgono i problemi che il gruppo stesso di propone di affrontare ed i gruppi di individui non collegati formati a scopi speciali (Foulkes, 1975)

Gli incontri periodici di tale gruppo, co-condotto dagli operatori che conducono i piccoli gruppi di utenti che lo compongono, assieme ai conduttori del gruppo staff (di coordinamento/co-visione/valutazione dei gruppi), servono anche ad offrire consulenze specialistiche, a scambiarsi informazioni strategiche e soprattutto ad aggiornare tutti gli utenti sui “passaggi” di denaro e sulla “negoziazione” dei crediti che riguardano il fondo comune di Microcredito. Quest’ultima funzione del gruppo mediano permette fondamentalmente agli utenti di fare un’esperienza diretta di gestione di un fondo economico e contemporaneamente di garantire la trasparenza della gestione finanziaria del progetto, al fine di ridurre i tentativi di truffa, i rischi di corruzione ed i sospetti sull’onestà degli operatori o dei responsabili del progetto.

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