Un Kilim anatolico è come un libro da leggere

Creato il 03 febbraio 2011 da Traveltotaste

Tanta gente ho visto passare nel negozio di tappeti Galerie Faruk, ad Uçhisar in Cappadocia.

Moltissimi, come me, sono rimasti affascinati dalla moltitudine di tappeti che arredano le grandi stanze. Li guardano, li selezionano in base al colore, ai disegni, alla misura ed al materiale. Poi, qualunque sia la cifra spesa, se ne vanno soddisfatti dell’acquisto figurandoselo già sul pavimento di casa propria.

Altri invece, vogliono mettere subito in chiaro che non amano i tappeti. A questi Faruk, dall’alto della sua esperienza di commerciante e della saggezza turca, risponde che se ne si acquista uno poi non si riesce a smettere di comprarli.

Devo ammettere che, negli anni, ho visto talmente tante persone cambiare idea in merito che, oggi, rispondo con le stesse parole a chi mi chiede come mai mi piacciono così tanto i Kilim anatolici.

Innanzitutto è bene chiarire la differenza tra tappeto e Kilim.

Il tappeto è un tessuto ottenuto con una manuale lavorazione a nodi che costituisce la base su cui poi si intrecciano fili orizzontali, la trama, con fili verticali, l’ordito.

I Kilim, invece, vengono chiamati tessuti piatti e sono il risultato di una lavorazione su telaio.

Il Kilim mi piace in particolar modo perché, più degli altri, ha una storia da raccontare. Per chi lo sa interpretare, il Kilim è un come un libro da leggere.

Come uno specchio, riesce a riflettere la vita di colei che l’ha tessuto e la tradizione culturale cui apparteneva.

Molti sono i simboli che vengono rappresentati sui Kilim e tutti hanno uno specifico e profondo significato.

Çeingel, l’uncino, è simbolo di protezione nonché un potente amuleto contro il malocchio.

Le corna d’ariete vengono utilizzate a fini propiziatori per garantire la fertilità e la protezione del parto. Elibelinde, mani sui fianchi, è simbolo di maternità.

Quello che un Kilim mostra nelle geometrie dei suoi disegni non è solo quello che si vede e si tocca ma, soprattutto, rivela le emozioni e l’anima della tessitrice.

In un disegno è possibile trovare ciò che non si potrebbe descrivere se non con l’utilizzo dell’astrazione, quasi fosse una poesia.

Per questo motivo i Kilim, tessuti a mano ovviamente, sono oggetti di grande valore non solo come opere d’arte ma anche come testimonianza culturale.

Forse molti di voi potrebbero sentirsi intimoriti nell’entrare in un negozio di tappeti ma se avrete la fortuna di incontrare un commerciante serio ed appassionato, sarà un viaggio nel viaggio stesso, che non potrete più scordare.



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