Ho scritto il primo titolo che mi è balzato in testa, Donne che corrono con i lupi, di Clarissa Pinkola-Estes, perché quello mi è sembrato subito IL LIBRO che ogni donna dovrebbe avere e leggere periodicamente, dall'adolescenza in avanti. Io l’ho iniziato e portato fino a tre quarti circa, per poi lasciarlo lì a decantare. Non mi piace parlare di abbandono: io non abbandono mai i libri.
Li inizio, e qualcuno rimane lì ad attendere paziente il suo turno anche se io gli faccio passare sopra altri titoli più freschi e affascinanti, ma loro sanno che ritorno sempre. Altri li assaggio, per poi gustarli anche anni dopo. Probabilmente è quello che capiterà a questo titolo della Pinkola-Estes.
L’autrice è una psicologa che, attraverso gli archetipi femminili da lei individuati nella tradizione folkloristica di alcune nazioni (ma che in realtà sono comuni praticamente a tutte le letterature), ricostruisce un ritratto spirituale e psichico dell’essere donna, molto profondo, affascinante e anche un po’ inquietante. E’ uno sguardo nel buio dell’animo femminile, dove l’acqua è scura e un po’ fredda, d’aspetto, ma in realtà culla e nutre le radici delicate della creatività e della psiche.
Un altro libro che lego subito dopo è Le parole per dirlo, di Marie Cardinal. Una testimonianza violenta, tormentata e vincitrice di un’esistenza frammentata dal panico e dai traumi inferti con noncuranza da un padre stupidamente crudele, e da una madre amara e inesistente. Non dovrebbe mancare in una libreria femminile, a parer mio, perché la protagonista, per quanto colpita e piegata da una vita molto invalidante, riesce a recuperarla e guarirla, pezzo per pezzo, con un amore di sé caparbio e anche stizzoso. Incoraggiante, senza dubbio.
Come terza autrice, tanto per completare un trittico, mi viene da pensare ad Angela Carter, e alle sue fiabe de La camera di sangue, molto anticonvenzionali e alcune decisamente disturbanti. Aiutano a mantenere un altro punto di vista sulle cose, per evitare così di appiattirsi.
Se ci ripenso, tutti e tre i titoli sono anticonvenzionali e il punto di vista, l’argomento e il modo di trattarlo sono originali e molto sui generis. Il loro pregio principale, secondo me, sta proprio nel coraggio di esprimersi, nei propri modi, scegliendo temi complessi e intensi. Ed è quello che gli esseri umani dovrebbero imparare a fare molto presto nella propria vita, per evitare di diventare cloni omologati di altri.
Quali altri titoli?…qui ci sarebbe da scrivere interi blog, prendendo in esame la letteratura dai primi graffiti in avanti. Diventa difficile standardizzare, poiché si corre il rischio di diventare banali o di dettar legge in un campo che è altamente soggettivo.
Se guardo la mia libreria, quella nello studio, e quella poco convenzionale rappresentata dalle colonne del tavolino di lettura (senza dimenticare le piccole pile sparse sul tavolino del salotto, in un cestino in bagno e altri testi sparsi qua e là), vedo che mi sono fatta mancare pochi generi, proprio per essere pronta a tutte le evenienze. Chissà quali…forse che l’FBI potrebbe aver bisogno di lettori compulsivi stranieri da un momento all’altro? :-D Magari! Forse potrebbe essere uno spunto per un romanzo…ve lo lancio lì, se qualcuno con lo spirito da Dan Brown volesse raccoglierlo.
Ho sicuramente libri di letterature varie, i cosiddetti classici. Sono il conforto di uomini e donne vissuti in altre epoche, con altri linguaggi, ma che si sono trovati ad affrontare gli stessi problemi di noi moderni tecnologizzati. Romanzi, di ogni genere. Niente più horror, ma apprezzo sempre i thriller, per quel brivido investigativo che è abbastanza lontano dalle mie corde. Storici, perché adoro le epoche lontane e i loro valori. Saggi di ogni tipo, e libri di formazione. Quest’ultimo è un genere che ho scoperto con Vendere fa schifo, se non sai come farlo, ed è un mondo nuovo e molto, molto meno ingessato e grigio di quanto può apparire all’inizio. Anzi.
Per il momento, i tre titoli di sopra sono quelli che m’immagino come colonne portanti della libreria femminile, ma questa è naturalmente la mia opinione. E sono i primi titoli che mi vengono in mente, temprati e usciti dalla mia esperienza di vita e di lettrice. In realtà, ve ne sono molti, molti altri che ho racchiuso nei termini generici di cui sopra, perché altrimenti dovrei scrivere ancora per ore di fila, senza arrivare nemmeno a metà della questione.
Ora, però, sono curiosa: quali sono i vostri pilastri da libreria?