Un libro sotto l'ombrellone: Cibo criminale. Il nuovo business della mafia italiana
Dai formaggi riciclati al triplo concentrato cinese che diventa italiano. Tutti i nomi dei protagonisti: Domenico Russo, Antonino Russo e Francesco Fusi. Sul caso Valpesana anche un estratto, che riportiamo, della relazione di Giovanni Lerker, consulente della procura
di T NDue giornalisti d'inchiesta si sono dedicati a scavare nel mondo del cibo taroccato e dei legami con la criminalità organizzata.Mara Monti e Luca Ponzi ricostruiscono, con documenti e sentenze, i traffici illeciti legati ai prodotti alimentari che ogni giorno portiamo in tavola.Mozzarella di bufala, "l'oro bianco della Campania", ricavata da cagliate provenienti dalla Germania; concentrato di pomodoro spacciato come italiano ma ottenuto allungando passata cinese; prosciutti di Parma contraffatti; formaggi confezionati con scarti avariati, dannosi per la salute; olio proveniente da olive tutt'altro che nostrane.Molti dei prodotti simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea, che ogni giorno vengono venduti in tutto il mondo, sono il nuovo business di mafia, camorra e 'ndrangheta. Si chiama agromafia ed è un fenomeno in crescita, come dimostrano le stime dell'Eurispes: 12,5 miliardi di euro di fatturato all'anno, mentre le falsificazioni del marchio italiano nel mondo producono un danno per 60 miliardi di euro. È la prima volta nella storia che, pur di fare affari, si rischiano avvelenamenti di massa. In gioco però non c'è solo l'alimentazione in senso stretto, ma anche una delle risorse più preziose del nostro Paese: la cultura e il valore del mangiare bene. In un mercato sempre più globale, con regole non omogenee, la criminalità è capace di sfruttare ogni smagliatura nei controlli, arrivando a incrinare uno dei pilastri dell'economia nazionale.Nel testo, tra le varie chicche di indagini, sentenze e documenti troviamo anche un estratto, che riportiamo del caso Valpesana che ha tanto scosso il mondo olivicolo italiano.Si tratta di un passaggio della relazione del Prof. Giovanni Lerker, noto e stimato docente dell'Università di Bologna e consulente della procura:“L'Azienda ha operato con disinvoltura nell'attuare miscele di oli con il preciso scopo del guadagno, impiegando oli di categorie commerciali vietate se associate agli oli extra vergini, poi commercializzati con quest'ultima denominazione. Oltre a questo, diverse miscele erano ottenute con impiego di oli comunitari e poi commercializzati come italiani. Accanto a queste frodi, sono stati individuati, nei documenti sequestrati, indicazioni di utilizzo di oli lampanti – incommestibili per la legge – e di oli raffinati immessi negli oli extravergini, con scopi differenti (riduzione di componenti “scomodi” traccianti di oli di cattiva qualità o ad attività negativa sull'organismo umano), e poi la miscela posta illegalmente in commercio come olio extravergine di oliva. In tutti i casi più importanti, non solo la maggior parte ma anche diversi acquirenti di queste miscele sapevano bene cosa stavano comprando. Il ruolo del laboratorio chimico dell'azienda è un ruolo chiave per il controllo chimico-analitico degli oli acquistati e poi stoccati e in attesa di utilizzo, della formulazione di miscele “calibrate” in relazione al tipo di obiettivo, alle caratteristiche organolettiche e al prezzo corrispondente. I documenti abilmente occultati in un'intercapedine esistente fra piancito e solaio nella stanza della segreteria amministrativa, per il passaggio delle tubazioni e dei cavi (così entrambi ispezionabili), trovati nell'ispezione dell'azienda del 14 maggio scorso, sono sintomatici di segreti da non rendere accessibili a estranei giunti in azienda per un'ispezione.”Un libro tutto da leggere, anche con passaggi crudi, da “gustare” non a stomaco pieno. Sapere come formaggi ammuffiti venissero trasformati in sottilette o semilavorati destinati ad aziende leader del mercato come la Galbani non è certo un piacere.Mara Monti e Luca PonziCibo criminale. Il nuovo business della mafia italianaNewton Compton (collana Controcorrente)