Questo è l'anno in cui ho cominciato a scrivere. L'anno in cui ho perso uno dei miei migliori amici. L'anno in cui ho visto la terra tremare e sono stata travolta dalla minaccia nucleare in Giappone, per approdare infine, sana e salva, sulle coste di Costantinopoli.
Un anno intenso, vissuto pericolosamente, ma con l'aiuto e l'affetto di chi amo: avventure incredibili, lacrime e sorrisi che non dimenticherò. Un anno fin troppo denso, da cui ho bisogno di separarmi simbolicamente, per fare spazio al futuro e a nuove e diverse avventure, per sentire ancora pulsare in cuore del mondo.
Ora è tempo di fare spazio, come una tabula rasa simbolica: un po' come quelle tavolette incerate, adoperate dagli scribi egizi: bastava scaldarle e raschiar via un sottile strato di cera per scriverci e riscriverci su. Altre dieci, cento, mille volte...
Che il futuro sia proprio questo: un libro meraviglioso, ancora tutto da scrivere!