C’è anche il lucano Benedetto Vigna nella “Hall of Fame” dei brevetti esposta, per tre mesi, nei padiglioni della Città della Scienza. Non molti lo sanno, ma è sua l’invenzione dei sensori tridimensionali, cioè quelli che ci permettono di giocare a tennis o di ballare con la nostra console di videogiochi.
Vigna e il Sud Italia: una relazione che non si è instaurata solo per il luogo di nascita del fisico (precisamente, è di Pietrapertosa) ma anche per l’importanza che ha dato al Mezzogiorno nella sua attività da vicepresidente di una multinazionale dell’elettronica: tanti stabilimenti dell’azienda sono infatti sparsi tra Calabria,Sicilia e Basilicata, dando lavoro a centinaia di persone. “Volevo risultati più immediati” racconta Vigna “e volevo che dalle mie idee nascessero posti di lavoro in tempi rapidi, così ho scelto di proseguire la mia carriera nell’industria e, contrariamente a tanti luoghi comuni, ho trovato in Italia il contesto adatto per realizzare le mie aspettative. Ai ragazzi meridionali consiglio di esplorare il mondo, perché solo dal confronto con altre culture si cresce, si capisce che le proprie idee non sono sempre le migliori. Quando torno al Sud, invece, trovo troppa resistenza ad abbandonare le proprie certezze, ma è un problema italiano, forse addirittura europeo”.
I sensori 3d di Benedetto Vigna sono tra le sette invenzioni scelte per l’esposizione “Hall of Fame. I brevetti che cambiano la nostra vita” in programma dal 20 marzo al 30 giugno 2014. Tra gli studiosi presenti, citiamo Jason Chin, chimico britannico autore di importanti studi sulle proteine effettuati dal che hanno aperto la strada alla scienza medica del futuro, Farouk Tedjar, il cui lavoro è servito per sviluppare un efficace sistema per lo smaltimento delle batterie e l’olandese Jaap Haartsen, grazie alla quale le intelligenze artificiali possono comunicare tra di loro.