Un Lungo Coming Out...#2

Da Dimasi
Il suo fiato mi alita sul collo, è caldo come il primo sole di primavera... ma cosa penso! Questa è follia, pura, profonda, non ci devo pensare. Non posso! Non posso cosa? Non posso fermare i pensieri, o non posso farli? La sua mano è come un alito di vento, sussurra, parla, canta. Dio come mi stordisce. Ma come faccio a provare tutto questo tumulto di emozioni, questa danza di colori, particelle di respiro, fiato, distorsione del tempo, del mondo, della mia libertà? Voglio alzarmi, voglio fuggire! Ma se mi alzo ora non sarò in grado di nascondere la mia brama, il mio desiderio, la mia attrazione. Dovrei spiegare, perderei lei, me stessa. Le sue mani mi stanno portando oltre il cancello di una nuova vita, ormai l'ho varcato. So che non c'è ritorno, penso non ci sia futuro, ma la gioia della scoperta, del ricordo dei miei pensieri, della verità celata mi riempiono come vortici ritorti di gioia e dolore. Sofferenza per la mia paura di agire, per la mia immobilità, per la mia vergogna: estasi per un'anima senza catene! Quale estasi, lei è legata, lei non mi vede se non come una compagna di viaggio. Dio quale viaggio potrei fare con lei! Potrei vivere? Potrei vivere sotto il tocco delle sue mani  dolci come il miele e calde come l'estate l'enfasi della mia essenza? Se ci fosse luce potrei guardarti, ma dovrei poterlo fare solo io, per non svelare le mie emozioni ai tuoi occhi. Potrei vedere se nel tuo sguardo vive una scintilla di speranza per il mio destino! Ma il buio è il nostro compagno in questa notte che so già non scorderò mai. Meglio. Così la tortura rimane mia, profonda, rimane mio il dubbio sui tuoi respiri profondi, forti, sul tuo deglutire continuo, sulla ragione di questo dono.  Penso a domani. Cosa sarà di me quando questa notte sarà terminata? Come farò a tornare in un mondo in cui i colori si sono stinti, dopo averlo visto con gli occhi di un cuore libero di provare? Dopo questo caleidoscopio che stai facendo esplodere in me, in un'anima interrata, come sarà la mia vita? Posso perdere questo momento che il destino mi ha concesso? Posso voltare le spalle ancora una volta alla felicità, anche se solo di un istante? Potrei sopportare il dubbio, lungo forse una vita, se ora mi nascondo? Ancora senza risposte, come sempre. Solo io, ora. Perché il tuo respiro che mi sfiora è più forte di qualsiasi burrasca, di qualsiasi temporale io abbia mai visto. Non ho confronti da fare, sono nuda in un adesso distorto che piega il tempo dei miei sensi, della mia mente, prigioniera di un istante che devo fermare. Per me, forse anche per te... chissà, forse per noi. Mi giro, pensavo fosse più facile, le mani tremano come malate, indipendenti si muovono sulla tua schiena. Ansimi? E' sorpresa? Comprensione? Imbarazzo? Come mi sento sola... Ma il mio corpo, le mie mani, il mio respiro, i miei pensieri hanno preso il sopravvento su di me, sulla mia volontà, hanno vita propria, distaccata dalla ragione che ho intessuto in tanti anni di guerre. La mia bocca s'infiamma, brama la mèta delle tue labbra. Voglio resistere per conservare nella mia mente una scintilla di razionalità, ma tu muovi il mento, continui ad accarezzarmi la schiena, il collo... Pochi istanti ancora ed il silenzio diventerà pietra, lo so, ha da accadere. Ma fin quando riesco a rubare un solo secondo, un solo, piccolo, microscopico istante all'imminente risveglio della razionalità, terrò le ali al cuore, mi racconterò bugie, menzogne spregevoli... so che durerà poco.  Non m'importa più di domani, il domani ha cambiato significato, senso, dimensione. Il mio domani ora ha un solo nome: il tuo. Dolce liberatrice di un'anima prigioniera di un incubo. L'alba ed il risveglio hanno un nome ignoto, ora e adesso la mia vita è cinta tra le note del tuo respiro, le carezze dei tuoi baci, la fragranza della tua pelle. IL resto non è mondo, non esiste; il mondo d'ora in poi sarà diverso. La dimensione di una fiamma al vento, di un eclissi di sensi. Se il sole porterà con sé l'inferno, che venga: io l'aspetto, pronta. Ma se fosse il paradiso a bussare alle porte, allora questo paradiso avrà il tuo nome!
La scrissi dopo quella prima sera [un lungo coming out], la sera in cui decisi che era giunto il momento di assecondare chi ero. Quanto ricordi... Quante emozioni... Come il primo bacio che non si scorda mai. Ne diedi tanti prima di allora, ma quello fu il mio primo bacio! Fu il paradiso, per 7 anni.