Un maglione a trecce.

Creato il 11 gennaio 2016 da Scurapina

Quando rientro dopo il lavoro, soprattutto in queste giornate nelle quali la casa non si è ancora scaldata a dovere al ritorno dalla vacanza invernale, mi piace infilare un vecchissimo, indecoroso maglione, attaccato più volte dalle tarme, un maglione frutto di alcune settimane di lavoro (ormai remote) con aghi, gomitoli di lana sparpagliati dovunque, tanta buona volontà e altrettanta imperizia.

Dopo di quello ho confezionato altri maglioni, riusciti decisamente meglio, ma il mio maglione caldo caldo, un po’ infeltrito, sbilenco, sformato e dal colore ormai indefinibile è il caldo abbraccio che mi accoglie e riesce a fugare il freddo che sento fuori e dentro di me.

E’ un modello di imperfezione, una cosa brutta che mi ricorda che anche le cose brutte possono esserci care se sono portatrici di ricordi, di sentimenti, di malinconiche dolcezze.

Cosa posso volere di più?

Una tazza di tisana ai frutti di bosco, un vecchio film e il mio vecchio maglione a trecce.