Una mare di racconti è una raccolta di 10 racconti scritti da Elisabetta Zanasi. L'ebook è contiene 48 pagine scritte con un linguaggio molto semplice ed esauriente nelle sue descrizioni, il tema principale trattato in ogni racconto è il mare! Esso è riccorente in ogni racconto che contiene una storia diversa; l'intero testo è autobiografico e i racconti sono legati da un filo conduttore e cronologico.
Le vicine sono ambientato nell' epoca moderna e narrano di vita comune trascorsa tutta in ambienti marini.
le vicende narrano parlano di ita vissuta e ricordi, dove Anna ed Andrea sono personaggi chiave delle varie vicende. Quello che mi ha più colpito dal testo, che è quasi puramente descrittivo e raramente introspettivo, un accurata ricerca di elementi dettagliati che ricostruiscono le vicende con una tale perfezione, da sembrare quasi riviverli durante la lettura.
Il libro è questo:
Biografia di Elisabetta Zanasi
Sono laureata in chimica e mi occupo da molti anni di consulenza aziendale nei settori qualità-sicurezza-ambiente
Tra i miei interessi principali ci sono:il diporto nautico,la pesca,i viaggi avventurosi,la lettura di racconti e romanzi noir,lo sci di fondo, la cucina e, naturalmente, scrivere!
A dicembre 2011 ho publicato il mio primo e-book dal titolo "Un mare di racconti" Edizioni Eracle distribuito on-line dalla Libreria Rizzoli. A Gennaio 2012 ho realizzato il trailer del libro presentando un video su you tube che è appena stato selezionato per partecipare al concorso internazionale "Lettura in corto" promosso dal Corriere della Sera e da Milano Film Festival.
Book Trailer
Per acquisto:
http://www.ultimabooks.it/un-mare-di-racconti http://www.bol.it/ebook-italiani/autore/Elisabetta-Zanasi/7/S/1/ http://www.omniabuk.com/autore-elisabetta-zanasi-3378.html http://libreriarizzoli.corriere.it/autori/elisabetta-zanasi/rc?Author=Elisabetta%20Zanasi http://www.net-ebook.it/MOBI/ricerca.aspx?t=a&q=Elisabetta+Zanasi http://it.ebookizzati.com/ebook-elisabetta-zanasi-idaut15096.html http://www.deastore.com/e-books-autor/Elisabetta%20Zanasi.html http://www.biblet.it/editorcatalog/?author=Elisabetta+Zanasi http://www.libreriauniversitaria.it/ebook/autore/elisabetta-zanasi.htm
Vi lascio in questo spazio uno stralcio del libro.
Quell’estate finalmente stava per avverarsi il mio profondo desiderio di trascorrere un periodo di soggiorno in costa smeralda e perché ciò si potesse realizzare nel migliore dei modi,avevo pianificato da mesi ogni dettaglio sia del viaggio che della sistemazione. All’epoca non esisteva internet così ero stata in numerose agenzie di viaggio,avevo consultato decine di cataloghi e di riviste,avevo chiesto il parere ad amici e a conoscenti che già avevano visitato l’isola e solo dopo un’accurata selezione, avevo deciso in quale località villeggiare.Avrei trascorso le vacanze in un rinomato residence di Palau, paese della costa nord occidentale. Una serie di sfortunate circostanze cambiò all’ultimo la destinazione delle mie ferie e fu così che partii con i miei genitori e mio fratello per la Liguria dove mi attendeva un lungo periodo fatto di noia e di studio. All’epoca frequentavo l’ultimo anno della facoltà di chimica all’università di Modena.Mi ero iscritta imprudentemente dopo il liceo classico con la convinzione che questa scelta mi avrebbe certamente garantito un’occupazione sicura e stabile.Lo studio della chimica è completamente avulso da una qualsiasi applicazione concreta possibile nel mondo lavorativo attuale,la maggior parte degli esami si riduceva ad una serie infinita di formule da memorizzare e ad alcuni concetti astratti su cui ragionare, poca pratica e molta teoria.Nel profondo del mio animo vivevo lo studio come una costrizione, certa che in fondo fosse un bene per me trascorrere la maggior parte del tempo sui libri e che questo comportamento, avrebbe portato i suoi frutti nel tempo. I pochi momenti liberi che mi restavano erano dedicati alla frequentazione di poche ma valide amicizie.
Non è difficile intuire come le ferie abbiano sempre rivestito un’importanza fondamentale nella mia vita, già dai tempi dell’università, quando sognavo ad occhi aperti quale fosse il modo migliore per trascorrere il periodo estivo.Desideravo fortemente visitare la Sardegna,ciononostante , in Liguria avevo sempre l’impressione di sentirmi a casa,come se avessi da sempre vissuto in questi luoghi. I miei genitori posseggono una casa per le vacanze a Bogliasco,un piccolo paese situato vicino a Genova, un posto a me caro e ricco di ricordi, per lo più felici. Il paese ha un fascino antico.Le case sono strette e alte ,l’una vicino all’altra.Hanno colori tenui ,gli scuri sono color verdone e alcune sono dotate di terrazze sul mare con viste spettacolari del golfo. Il borgo è purtroppo o per fortuna chiuso in se stesso, non ama i villeggianti e gli abitanti si dimostrano arroganti e freddi nei confronti dei vacanzieri respingendo ogni forma di turismo. Ho sempre pensato che la caratteristica piazzetta con la pineta a picco sul mare e la scogliera sottostante avessero il potere di rendere questo luogo particolarmente affascinante e seducente nei confronti dei visitatori tanto da eguagliare le più famose Camogli ,Santa Margherita Ligure, o Portofino.Il fondale è roccioso e determina la colorazione blu scuro della superficie dell’acqua.Il mare profondo già dai primi metri da riva, lambisce gli scogli grigio scuro a volte inaccessibili e per questo, ancora più affascinanti.La vegetazione consiste in glicine,palme e piante grasse che inorgogliscono i ricchi giardini di proprietà delle numerose ville.Il clima mite durante tutto l’anno caratterizza questo tratto di costa rigoglioso e vario dove una tra le attività prevalenti è ancora quella della pesca. Avvenne quasi per caso che un pomeriggio partecipai alla pesca al palamito dalla barca di un nostro conoscente bogliaschino.Quel giorno faceva caldo,un caldo torrido e afoso. Sapevo che Tom, mio fratello,sarebbe andato a pescare.Il signor Rossi l’aveva invitato in barca per farsi aiutare nel recupero del palamito che aveva messo giù al mattino presto. Rossi era un uomo sulla sessantina ,noi in famiglia lo chiamavamo il ventrone perché aveva una pancia enorme sproporzionata al resto del corpo. Dai modi schietti e talora taglienti, aveva un forte accento ligure e sul viso i segni del sole che brucia per anni sulla pelle di chi ha trascorso una vita all’aria aperta. Conosciuto dai Bogliaschini per la sua incredibile passione per la pesca,era sbrigativo e di poche parole. Tom che a volte lo accompagnava , quel pomeriggio mi chiese di andar con loro.Inizialmente un po’ scettica, accettai anche per evadere dalla noia snervante dello studio della biochimica.Partimmo dalla fontana,la scogliera sotto casa;il mare quieto ci attendeva.La fontana e’ chiamata così perché è l’unica scogliera del paese ad avere una fontana di acqua potabile facilmente raggiungibile.E’ particolarmente suggestiva perché offre un panorama quasi completo della costa del paese.Da una parte la roccia è aspra e ripida,quasi inaccessibile e si affaccia sul Pontetto,un’insenatura immersa completamente nel verde, con i massi che degradano lentamente verso il fondo del mare.Qui le acque cristalline,il silenzio e la vegetazione rendono il luogo particolarmente adatto alla meditazione e alla contemplazione. Dall’altra parte invece le pietre sono accessibili e riparate ed è possibile ammirare sia il porticciolo che il molo. Quest’ultimo è in parte schermato dagli scogli e sono visibili in lontananza alcune imbarcazioni una accanto all’altra, coperte da appositi teloni che le proteggono dalle intemperie. Osservando attentamente si può notare anche un ponte romano in pietra che conduce ad una piccola spiaggia di ghiaia fine. Da questo lato della scogliera è consentito ai villeggianti calare in acqua i piccoli natanti di proprietà.La nostra imbarcazione era semplice,corta e stretta a tal punto che a malapena si riusciva a stare seduti in tre .Era di legno, dotata di motore e con i remi e gli scalmi vecchi pareva quasi un pezzo d’antiquariato. Non appena la barca fu in acqua Rossi avviò il motore, antiquato e particolarmente rumoroso. Poichè non c’era il volante il braccio del vecchio pescatore vibrava nel dare la direzione ad una semplice barra di legno che fungeva da timone. Il litorale si allontanava lentamente e il panorama mutava ad ogni metro guadagnato.Al largo si poteva vedere bene tutta la costa che formava il paese ,i ristoranti sul mare,il porticciolo in lontananza,il molo con il faro e la piazzetta dalla quale ogni anno vengono per tradizione sparati i fuochi artificiali.