Un MD-11… a nome.. Marie Curie.

Creato il 31 dicembre 2011 da Gianpaolotorres

Il nostro comandante a riposo stava preparandosi per la conferenza stampa di fine anno 2011,quando si è trovato di nuovo in mezzo al tiro incrociato..della Compagnia degli Allegroni..vercellesi..che gli han cambiato tutto lo spartito preparato per questo evento.

Gli venisse…

Và bene ,ripesco l’articolo che avevo cestinato..lo pubblico,diavolo.. e cercherò di soddisfare..in qualche maniera la vostra curiosità.

Cosa mi è venuto in mente..di citare Marie Curie…

Questo filmato vuole rendere omaggio alle donne ingegnere di bordo..di aerei intercontinentali di una volta.Perchè renda bene, vi suggerisco di premere il tasto schermo intero..poi della conferenza stampa..ne riparleremo.Cosa diavolo devo fare…mi volete in corner..? Occhio.. che sono una pellaccia…

Sogno… o son desto?…le mie pagine arretrate..

Ai miei tempi,quando gli aerei imbarcavano ancora carburante strada facendo,non era insolito fare un bello stop alle Antille,col mare,il sole e quanto altro. Anche uragani.

Chiaro,tutto ciò,solo se capitava di fermarmi per qualche giornata.. prima di affrontare le difficoltà professionali giù nelle Ande.Quando invece lo stop era limitato alla sola ora e mezzo classica in Guyana,non è che saltassi dalla gioia con l’umidiccio che ti si insinuava addosso e con l’edificio dello scalo ancora primitivo,ma era tutta esperienza.C’era, e credo resista,la base missilistica della Francia.Il bagno penale invece ,quello di Papillon,era ormai chiuso.

Il discorso lo faccio per gli aerei,gli aeroporti,e le compagnie aeree di cui son sempre stato un gran appassionato,le quali in ritorno, mi hanno invece sempre maltrattato e depredato le tasche attraverso circostanze amare.

Vedete,anche un passeggero alla fine diventa come un computer di bordo,memorizza col cervello, dal decollo sino all’atterraggio tutti i rumori normali di una macchina volante sulla quale é abituato a salire,in più in Guadeloupe conobbi in spiaggia un anziano comandante,il capitano Perèz, francese, che non pago del passato,volava su dei charters dopo una vita trascorsa da comandante a largo raggio di Air France, e ne restai più che ben impressionato.

Tutte le mattine mi raccontava storie di vita, da lupo del..cielo.Era quello che si dice un innamorato del suo mestiere.

Bene,per venire al sodo,dovevo dislocarmi un pomeriggio da Curacao, Antille olandesi,sino a Santo Domingo per le solite incombenze di lavoro e ci imbarchiamo su di un DC-9 della ALM,oramai chiusa,che era la succursale locale della KLM,quando Curacao unitamente ad Aruba e Bonaire faceva ancora parte dell’Olanda,ma senza euro.

Willemstadt,la capitale,un posto da contrabbandieri per dirla volgarmente e fare spirito,ma non spiacevole.

Ci imbarchiamo in quattro gatti per la capacità dell’aeromobile,e si va.

L’aereo decolla regolarmente,ed io solo,soletto me ne ero seduto in coda dell’aereo dove era situata una porta di ingresso e di uscita.

Inizio a sentire un maledetto fischio che non era compatibile con la mia memoria standard per questo tipo di aereo,e per prudenza chiamo lo steward avvisandolo,e gli dico..non è per caso che la porta non sia chiusa secondo tutti i santi crismi?

Ma si figuri! Non è possibile.

Per giusto timore,prima che l’aereo salga troppo di quota,io comincio con lo spostarmi di una decina di file in avanti già che se l’aereo non pressurizza correttamente salendo,non debba poi spezzarsi in due tronconi,e mi siedo accanto a chi non mi ricordo,ma non ad una bella caraibica dagli occhi verdi,sicuro,e nel frattempo richiamo quel maledetto sordo dello steward,dicendogli.. guardi che lei lo fa di mestiere ed io per piacere,ma volare è una rottura di balle.. se le porte sono aperte.

Si decide e va finalmente in cabina di pilotaggio,e ne esce uno spilungone biondo che mi rassicura,si fa tutto il corridoio sino al fondo,dà una controllata al fischio,ritorna dicendomi grazie,e rientra al posto di pilotaggio,l’aereo rallenta la sua propulsione,e con l’avviso di bordo ai passeggeri,rientriamo a Curacao per una porta.. non correttamente.. chiusa e finisce l’episodio.

Ecco,me lo ritrovo il biondo,al limite del pensionamento,mentre decolla per l’ultima volta da Caracas prima che la compagnia chiuda nel solito mare di debiti,dove affogano un po’ tutte.

Capite,io sono un appassionato,ci saprei fare,ho delle idee in testa,ma non ho esperienza da curriculum per poter parlarne in pubblico,quantunque abbia visto come si possa guadagnare, alla lunga, se le cose sono gestite correttamente.

Ed..iniziando naturalmente passo per..passo..e al risparmio.

Ma io non c’entro,nè voglio andare oltre,e vi lascio solo un ricordino del capitano.E’ quello seduto a sinistra,ai miei tempi un pò più magro, ma lo ero anch’io,e ..l’ingegnere di bordo con cui fa il check- list..prima di accendere i motori è..una signora.

Ne dovreste aver notate parecchie tra i miei articolini,di signore,una che suona,l’altra che canta,quella che balla,l’altra che dipinge, e non sono messe a caso.

Ve lo evidenzio,nel caso vi fosse sfuggito..perchè le donne.. ci san fare col lavoro e vanno rispettate per le peculiarità di madre natura che si portano appresso,e non discriminate se desiderano metter su famiglia…

+

Grazie di avermelo rammentato…cari Allegroni! ma non son certo io quel tipo d’uomo..anzi ..non c’entro per nulla..è lui…ovvio..l’antillese della Martinique…


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