Un mese a Londra // One month in London

Creato il 03 luglio 2015 da Automaticjoy

Moominmug

[English version below]
Sono a Londra da un intenso mese. Trenta giorni fa ero da Chiara, spaesata, a chiedermi cosa ci facessi qui e a dire che volevo tornare a casa.
Tre giorni dopo ho trovato un appartamento con due gatti.
Due settimane dopo ho cominciato a lavorare full-time.
Londra, quella famosa, l’ho vista per la prima volta durante una lunga passeggiata con Clyo, che mi ha fatto da guida attraverso i luoghi più conosciuti.
Ci si accorge presto che Londra non è una ma quasi nove milioni di città diverse, quanti sono i suoi abitanti. Tagli, incolli, fai ricerche e ti costruisci la città che vuoi tu, scegliendo tra le infinite possibilità che offre. Io per ora cerco senza sosta il Giappone.

Ci si accorge presto anche che qui si può fare. Certo, la fortuna a volte dà una mano, ma ho ancora vivo addosso il ricordo dello sconforto che si prova in Italia, della mancanza di prospettive e della sensazione pungente di stare sprecando anni e potenziale in un vicolo cieco. Qui non mi sento più impantanata, ostacolata nei movimenti, sembra quasi che l’aria abbia una consistenza diversa, perché la possibilità di crearsi un futuro non solo dignitoso, ma addirittura ambizioso, c’è.
Non vi mentirò dicendo che è tutto bello e rosa e profumato. Londra è tanto difficile, è alienante e a volte mi sembra che la distanza tra le persone, pur così pressate nelle strade trafficate, sia di anni luce. Però sono certa che possa essere generosa con chi sa insistere, e io le voglio prendere tutto.
Oggi, come trenta giorni fa, sono spaesata e mi sento ancora molto sola, ma almeno non mi chiedo più che cosa ci faccio qui.

English:
I’ve been in London now for one intense month. Thirty days ago I was at Chiara’s place feeling lost, wondering what I was doing here and I cried that I wanted to go home.
After three days I found a house with two cats.

After two weeks I started a full-time job.
London, the famous one, was introduced to me by Clyo during a long walk through the sightseeings.
It only takes a little time to realise that London is not one but nine millions, like its inhabitants. You cut, paste, search and build your very own London, picking one of the infinite possibilities it offers. Me, I’m restlessly looking for Japan.
It only takes a little time to realise that it could work. Sure, luck can help sometimes. The memories of Italy and the discomfort I used to feel there are still clear in my mind. There are no chances of seeing a future and it feels like wasting time and potential in a dead-end street. Here I don’t feel stuck anymore. I can move freely, the air itself almost feels different. I can finally see myself building a fair future or even an ambitious one.

I would lie if I said everything is good and pink and nice. London is very hard, it’s alienating, people on crowded streets seem to be miles away from each other. Still I am sure that it can be generous if you’re willing to insist. I'm here to take everything I can out of it.
Today, just like thirty days ago, I still feel lost and very alone. At least, though, I’m not wondering what I’m doing here anymore.