Uno Studio dello IEFE presentato a Bari durante il Convegno nazionale degli ingegneri, fa il punto sulle opportunità per le professioni green
“Una professione in evoluzione che deve sempre più calarsi in un modello economico e sociale caratterizzato dalla decrescita dove il problema sono gli sprechi”, ha proseguito Masi e “dove è necessario perdere il vizio di inseguire lo sviluppo ad ogni costo e adeguarsi invece alla limitazione degli sprechi e all’ottimizzazione dell’efficienza”.
In gioco, secondo una ricerca realizzata dall’Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente, IEFE Bocconi e dal Centro studi Cni, 800 mila posti nel settore dell’efficienza energetica e, altri 200 mila, nelle energie rinnovabili. In particolare, gli ingegneri potranno approffittare nei prossimi dieci anni di una disponibilità tra le 20 e le 40 mila nuove opportunità.
Basti pensare ad esempio all’edilizia che in Italia ha perso 94.000 posti nel 2009 e che, puntando sull’efficienza energetica nel settore pubblico, potrebbe creare 140.000 posti di lavoro. Da qui al 2020 un milione di colletti verdi potrebbe essere al lavoro grazie a risparmio, riciclaggio, recupero e riparazione.