Di cosa diamine mi stavo lamentando? Dio mio mi sarei presa a schiaffi, che vergogna che ho provato per me stessa per aver covato in quel momento di puro egoismo dei sentimenti così claustrofobici e superficiali!Lo so, lo so e non voglio fare della retorica da due soldi da pagina Facebook strappa like, non sto diventando una predicatrice di ovvietà di quelle che inclinano la testa e dicono "poverini" e poi tornano a postare i selfie con le frasi poetiche. Ogni tanto, di fronte a certe cose, mi fa bene essere severa con me stessa e non concedermi neanche un po' di melensa rammollente. Mi fa bene fermarmi a pensare: E tu che cazzo stai facendo cara la mia privilegiata? Ti stai lamentando perché buuh che tristeeee la tua bambina che è sana, sta bene, è felice e non sta scappando da niente domani comincia l'asilo? Ma vergognati! (segue dito puntato verso un angolo della stanza ad indicare che forse dovrei mettermi a riflettere proprio lì, girata di spalle)
Credo che "ridimensionarsi" nelle nostre piccole tragedie quotidiane, fermarsi un attimo a pensare che ci sono tragedie ben più grandi, che le nostre sono solo piccole tristezze della vita che scorre, serva a capire meglio il valore di certi sacrifici e la drammaticità di certi momenti della storia, ci renda meno anestetizzati e assuefatti a certe notizie che invece ogni giorno ci passano sotto gli occhi come quelle sulla coda in A1. Oggi avrei passato la giornata a crogiolarmi nella mia malinconia e nel mio piccolo dramma superficiale e invece no, non voglio farlo, per rispetto nei confronti di quello che sta accadendo e anche perché un po' è l'ora che cresca anche io oltre che la Nina.