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La raccolta di liriche della poetessa pakistana Moniza Alvi, vissuta a lungo in Inghilterra, è una riflessione sull’identità, sulle proprie radici e sull’inquietudine di essere divisa tra due continenti.
L’identità mista di Moniza Alvi, nata nel 1954 a Lahore, da padre pakistano e madre inglese, e vissuta, fin da quando aveva pochi mesi, in Inghilterra, è spesso chiamata in causa nei suoi versi, e per lo più con un linguaggio autoironico e giocoso. Anche l’esperienza personale più sofferta, il suo sentirsi mezza e mezza, per usare le parole dell’autrice, il timore di perdere il contatto con quel nocciolo identitario che si porta dentro, l’essenza di un altro continente, non sono mai motivo di angoscia ma lo spunto per esplorare nuove visioni fantastiche.
Ed è soprattutto il paese alle sue spalle, il Pakistan mai veramente conosciuto, il luogo intorno a cui Alvi elabora vere e proprie fantasmagorie iconografiche di colori e immagini, di fiumi, tigri e donne spaccapietre: Avevo due guanciali e uno era l’Inghilterra, / due guance e una era l’Inghilterra. / Il Pakistan mi prese e mi precipitò nella notte. / Scivolai tra / ieri e domani.
Moniza Alvi, nata nel 1954 a Lahore, in Pakistan, da padre pakistano e madre inglese, ha appena pochi mesi quando viene portata in Inghilterra, nell’Hertfordshire. Studia nelle università di York e di Londra. Dopo aver insegnato per molti anni nella scuola secondaria è attualmente tutor per la Poetry School. Vive nel Norfolk. Ha pubblicato sei raccolte di poesie, con le edizioni Oxford University Press e Bloodaxe Books, e ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui nel 2002 il Cholmondeley Award. È stata finalista del T. S. Eliot Prize. La sua ultima opera, At the Time of Partition (2013), è un poemetto narrativo sulla storia della famiglia paterna all’epoca della separazione tra India e Pakistan. Un mondo diviso, pubblicato da Donzelli, è disponibile in libreria al prezzo di Euro 16,00.