La storia della nostra vecchia Europa è un muro. Un muro che ha diviso persone, ideologie, coscienze e vite. Quel muro venne abbattuto fisicamente quando era già caduto nelle idee degli uomini. Oggi nascono nuovi muri che innalziamo per difenderci dal diverso, per rinchiuderlo, per nasconderci dal mondo. Sono stato a Berlino per vedere il segno del muro, il ricordo che aleggia nell'aria senza farsi vedere. Ho sentito il peso di una storia fatta di enormi tragedie e divisioni imposti e, oggi, stasera, penso che i veri muri non siano quelli che la storia cerca di imporci ma quelli, che ogni giorno, ogni singola persona alza contro gli altri. L'Europa è unita solo se si parla di moneta, banche e finanziarie, ma è terribilmente divisa quando i popoli sono il soggetto. La nostra piccola penisola infelice è pronta a chiedere il conto a chi ha già pagato per alzare e fortificare nuovi muori, nuovi centri di permanenza temporanea. Alziamo muri perché è tradizione alzarli quando le cose vanno male e ci parlano di sacrifici quando pongono i lori interessi, sempre e comunque, prima di quelli di tutti. Vedo muri che dividono ma che non vengono imposti: li costruiamo da soli. Vogliamo alzare barriere e mettiamo telecamere ai confini della nostra mente per paura che essa possa aprirsi. Non sarebbe bello riscoprire la primavera di coloro che volevano eliminare ogni muro per poter riunire un popolo? E' così assurdo pretendere che i popoli possano unirsi? Sarò idealista ma sogno solo muri che sostengono stazioni che ci uniscono; alla faccia di chi vorrebbe sempre approfittare di un'ennesima guerra tra poveri. Vorrei che si festeggiasse un giorno la creazione di un muro che unisce.
La storia della nostra vecchia Europa è un muro. Un muro che ha diviso persone, ideologie, coscienze e vite. Quel muro venne abbattuto fisicamente quando era già caduto nelle idee degli uomini. Oggi nascono nuovi muri che innalziamo per difenderci dal diverso, per rinchiuderlo, per nasconderci dal mondo. Sono stato a Berlino per vedere il segno del muro, il ricordo che aleggia nell'aria senza farsi vedere. Ho sentito il peso di una storia fatta di enormi tragedie e divisioni imposti e, oggi, stasera, penso che i veri muri non siano quelli che la storia cerca di imporci ma quelli, che ogni giorno, ogni singola persona alza contro gli altri. L'Europa è unita solo se si parla di moneta, banche e finanziarie, ma è terribilmente divisa quando i popoli sono il soggetto. La nostra piccola penisola infelice è pronta a chiedere il conto a chi ha già pagato per alzare e fortificare nuovi muori, nuovi centri di permanenza temporanea. Alziamo muri perché è tradizione alzarli quando le cose vanno male e ci parlano di sacrifici quando pongono i lori interessi, sempre e comunque, prima di quelli di tutti. Vedo muri che dividono ma che non vengono imposti: li costruiamo da soli. Vogliamo alzare barriere e mettiamo telecamere ai confini della nostra mente per paura che essa possa aprirsi. Non sarebbe bello riscoprire la primavera di coloro che volevano eliminare ogni muro per poter riunire un popolo? E' così assurdo pretendere che i popoli possano unirsi? Sarò idealista ma sogno solo muri che sostengono stazioni che ci uniscono; alla faccia di chi vorrebbe sempre approfittare di un'ennesima guerra tra poveri. Vorrei che si festeggiasse un giorno la creazione di un muro che unisce.
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