La pelle umana è un materiale biologico straordinario in grado di assolvere a numerose funzioni vitali come la protezione, la termoregolazione e l'espulsione di sostanze di rifuto ma tra le caratteristiche più interessanti del tessuto epiteliale c'è quella di riuscire a rigenerarsi, certo non con la velocità di Wolverine, ma è questa una caratteristica che si può ricreare in un nuovo materiale che un equipe di scienziati sta progettando nei laboratori dell'Università di Bristol.
Questo nuovo materiale non ha ancora un nome in codice ma si basa su una miscela di composti del carbonio in grado di generare un liquido polimerizzante sottoforma di sferette microscopiche in caso di abrasioni, graffi o rotture; questo liquido riesce a riparare la struttura del materiale ripristinando la funzionalità in alcuni casi fino al 100%.
Le possibili applicazioni di questo nuovo materiale al mondo delle tecnologie può portare alla creazione di dispositivi in grado di risultare praticamente inattaccabili da materiali che graffiano e ne rovinano l'estetica ma, anche, da accidentali cadute. Certo, la strada è parecchio lunga e ne deve passare di acqua sotto i ponti ma la rotta è tracciata.
Per creare il nuovo materiale - ha dichiarato il capo del team del progetto Duncan Wass - ci siamo ispirati alla straordinaria capacità del tessuto vivente umano di resistere a traumi spesso gravissimi.