Secondo alcuni ricercatori dell'Università di Ferrara, attualmente la perfusione cerebrale può essere valutata per mezzo di metodi radio-invasivi, come la tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT), e la tomografia a emissione di positroni (PET), o con metodi high-tech, come la risonanza magnetica. Questi metodi sono noti per essere molto costosi, con lunghi tempi di esame, e infine, non possono essere utilizzati per valutare la distribuzione dell'ossigeno nel cervello in relazione all'esercizio e/o ai test cognitivi. La spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) è una tecnica diagnostica non invasiva. In tempo reale, è in grado di misurare l'ossigenazione dei tessuti con una strumentazione portatile con un relativo basso costo. Gli autori ed altri gruppi in precedenza hanno adottato questo strumento di indagine del consumo di ossigeno nei muscoli a riposo e durante lo sforzo. La NIRS può essere ora utilizzata per valutare la perfusione cerebrale attraverso il cranio intatto negli esseri umani rilevando i cambiamenti nelle concentrazioni di emoglobina nel sangue. Le variazioni di perfusione possono essere correlate a problemi arteriosi o venosi. Questa nuova apparecchiatura consente un ampio campo di applicazioni innovative in cui sono essenziali la portatilità, la portabilità e un ingombro ridotto. Secondo gli autori, la presente recensione ( review) mostra come usarla in relazione a protocolli di esercizi degli arti superiori e inferiori, misurati su persone sane ed in condizioni di insufficienza arteriosa e venosa cronica cerebro-spinale (CCSVI).
Fonte: http://www.pagepressjournals.org/index.php/vl/article/view/vl.2015.4650