"In verità, tutto il Concilio Vaticano II fu mosso dall'anelito di annunciare all'umanità contemporanea Cristo, luce del mondo. Nel cuore della Chiesa, a partire dal vertice della sua gerarchia, emerse impellente, suscitato dallo Spirito Santo, il desiderio di una nuova epifania di Cristo al mondo, un mondo che l'epoca moderna aveva profondamente trasformato e che per la prima volta nella storia si trovava di fronte alla sfida di una civiltà globale, dove il centro non poteva più essere l'Europa e nemmeno quelli che chiamano l'Occidente e il Nord del mondo. Emergeva l'esigenza di elaborare un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso soprattutto spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo. Con crescente evidenza si imponeva questa constatazione. Un nuovo ordine mondiale economico e politico non funziona se non c'è un rinnovamento spirituale, se non possiamo avvicinarci di nuovo a Dio e trovare Dio in mezzo a noi.Già prima del Concilio Vaticano II, coscienze illuminate di pensatori cristiani avevano intuito ed affrontato questa sfida epocale. Ebbene, all'inizio del terzo millennio ci troviamo nel vivo di questa fase della storia umana, che è stata ormai tematizzata intorno alla parola “globalizzazione”."
pag. 61-62
Sulla nuova teocrazia globale ecumenica in via di formazione si veda anche il nostro Il Nuovo Ordine Religioso Mondiale.
Sull'espansione del cattolicesimo del futuro oltre i paesi occidentali, si veda il nostro Il Gesuitico Joe Biden vuole un Nuovo Ordine Mondiale.
Nell'elaborare tali documenti, le alte gerarchie vaticane si saranno sicuramente chieste come arrivare ad un "rinnovamento spirituale", all'interno di una "civiltà globale"
La nota sopra il Vaticano la scrisse nel 2007, cioè prima della grande crisi economica del 2008-2013.
Che la crisi economica fabbricata a tavolino sia intesa come un mezzo per un rinnovato fanatismo spirituale, cioè per una Nuova Teocrazia, non siamo noi ad ipotizzarlo, ma è addirittura il banchiere ed economista cattolico Ettore Gotti Tedeschi, l'ex capo dello IOR, a spiegarcelo; in un'intervista a Il Sussidiario.net del 13 marzo 2013, dal titolo Gotti Tedeschi: un nuovo "ordine mondiale" può salvarci dalla crisi, egli afferma che vi sono due soluzioni alla crisi attuale: la prima soluzione, secondo il banchiere, è quella di ristabilire gli equilibri naturali dell'economia secondo le sue leggi; mentre:
Il miracolato Ettore Gotti Tedeschi
"La seconda soluzione è miracolistica e piacerà a padre Livio Fanzaga (direttore Radio Maria, ndr). Proverò a descriverla per fasi susseguenti. La crisi economica in Occidente provoca maggior sobrietà negli stili di vita. La paura per la perdita del lavoro e per la povertà porta le persone a cercare il senso della vita. Miracolosamente sono in ciò aiutate da preti che son tornati a insegnar dottrina e studiare le Encicliche dei Papi, il Magistero della Chiesa, e trovano nuovo vigore per insegnarlo, i seminari si riempiono e si torna a studiare il Tomismo. Si recupera il senso della vita e si comprende la natura e la dignità dell'uomo che per stare in equilibrio si deve sì soddisfare materialmente, ma anche intellettualmente e spiritualmente. Si torna a investire in Università e conoscenza anziché in supermercati. Si sviluppa più collaborazione all'interno delle nazioni e fra le nazioni.”
E tutto questo cosa ci dice?
Si capisce che se i mezzi si gestiscono senza fini sono destinati a non funzionare. La crisi, in pratica, è servita a salvare l'uomo. La prima soluzione, che presuppone una durata lunga, è determinata dalle leggi di mercato. La seconda, che è più duratura nel tempo, vede l'intervento provvidenziale che salva il mondo agendo sugli uomini anziché sugli strumenti. Benedetto XVI aveva visto giusto e bene. E la Madonna di Medjugorie aveva ragione...”
Domanda: Il nostro banchiere cattolico Gotti Tedeschi, che è stato, dal 2009 al 2012, a capo dello IOR, cioè, ricordiamolo, a capo di una delle banche più potenti, antidemocratiche e funeste del globo, e ha ricoperto diversi altri incarichi di alto livello nel mondo bancario e finanziario, ha forse dato una mano, dalla sua posizione di potere, affinché questa sua "idilliaca" visione si avverasse? Il suo rimarcare che la crisi è servita a “salvare l'uomo” non sembrerebbe dare adito a dubbi che, per Gotti Tedeschi, se questa crisi non ci fosse stata, avrebbero dovuto inventarla. Sul fatto che la crisi abbia salvato l'uomo, non possiamo che rimarcare la catena di suicidi che ogni giorno ha scosso, e scuote, i paesi più duramente colpiti, cominciando dalla Grecia:
“(ANSA) - ATENE, 14 MAG - La crisi finanziaria greca sarebbe all'origine di una vera e propria ondata di suicidi registrata in tutto il Paese. Gli ultimi due a togliersi la vita: il proprietario di una panetteria ad Atene che si e' impiccato nel suo negozio e un meccanico della capitale che si e' sparato un colpo di fucile. Suicidi sono segnalati in diverse parti del Paese, a Creta, Trikala, Salonicco, Veria e Serres.
Aumentate del 70% le chiamate ai centri di assistenza psichiatrica."
Anche in Italia ogni giorno siamo testimoni di persone che si suicidano per la difficoltà di tirare avanti:
“Moglie e marito suicidi per la crisi, E il fratello di lei si getta in mare.
La tragedia a Civitanova Marche. Lui, 62 anni, era esodato. Lei, 68, prendeva 400-500 euro di pensione. “Non avevano più i soldi per l’affitto” A poche ore dalla morte della coppia anche il parente si toglie la vita"
fonte: La Stampa
"Imprenditori, specie di piccole e medie aziende, ditte a volte a carattere famigliare, che si suicidano. Un fatto nuovo, grave, preoccupante. Tragico. L’area geografica maggiormente colpita dal fenomeno è il Nord con 39 casi dal gennaio 2013, oltre il 40% dei suicidi censiti in Italia fino a metà marzo; di questi, ben 27 sono stati registrati nel solo Nord Est, cioè il 30% del totale nazionale. In questa (tragica) classifica seguono il Centro con il 25,8% degli episodi, le isole con il 15,7% e il sud con il 14,6%."
fonte: Geograficamente
Se per Gotti Tedeschi "salvare l'uomo" significa mandarlo anzitempo in paradiso, siamo certi che la crisi economica, così lodata dal nostro banchiere, ha avuto i suoi benefici effetti.
Interessante poi la sua affermazione che la crisi ci porterebbe ad investire in Università anziché in supermercati; a parte il fatto che i soldi, adesso, non li abbiamo né per l'una né per gli altri, dobbiamo amaramente constatare che i molti padri di famiglia che negli anni passati avevano fatto grandi sacrifici per far laureare il proprio figlio affinché trovasse un impiego che gli permettesse di esplicare al meglio le proprie capacità e nel contempo gli desse da vivere, adesso si trovano a mantenere un disoccupato di 30-40 anni con master e specializzazione, ma senza uno straccio di lavoro e senza alcuna prospettiva per il futuro, se non quella di dipendere ancora dal genitore e dalla sua sempre più magra pensione. Questa prospettiva, ne siamo certi, non spingerà certo i molti ad iscriversi ai corsi di laurea, soprattutto i figli di gente povera; e l'alta formazione ritornerà solo ad appannaggio delle classi ricche. Che l'uomo così spogliato e depredato del suo intelletto e della sua ricchezza, ritorni tra le braccia dei preti, e veda in loro dei salvatori, purtroppo, è un evento altamente probabile; in ciò Gotti Tedeschi ha pienamente ragione: ma questo è il loro obbiettivo! Questa è la “Nuova Evangelizzazione” con annessa “Autorità Mondiale” tanto sbandierata nei documenti papali, come nel Discorso Del Santo Padre Benedetto Xvi Ai Partecipanti Alla Plenaria Del Pontificio Consiglio Della Giustizia E Della Pace del 3 dicembre 2012:
"Da una nuova evangelizzazione del sociale possono derivare un nuovo umanesimo e un rinnovato impegno culturale e progettuale. Essa aiuta a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia, con la cultura della fraternità e della gratuità, dell’amore solidale. [...] Il beato Papa Giovanni XXIII ha motivato l’impegno per la costruzione di una comunità mondiale, con una corrispondente autorità, proprio muovendo dall’amore, e precisamente dall’amore per il bene comune della famiglia umana. Così leggiamo nella Pacem in terris: «Esiste un rapporto intrinseco fra i contenuti storici del bene comune da una parte e la configurazione dei Poteri pubblicidall’altra. L’ordine morale, cioè, come esige l’autorità pubblica nella convivenza per l’attuazione del bene comune, di conseguenza esige pure che l’autorità a tale scopo sia efficiente»
Come abbiamo già detto in un precedente articolo, la crisi non è servita a salvare l'uomo, ma a riconfigurarlo come suddito del potere temporale dell'azienda più ricca del mondo, la Vaticano & Gesuiti S.p.a.:
“La classe nobiliare ha valutato che lo stesso capitalismo (più o meno un regime oligopolistico di mercato dove le grosse aziende erano sempre in mano ad un'élite) è un regime che dev'essere superato; perché questo capitalismo, pur con tutte le sue imperfezioni e schiavitù, avrebbe a lungo andare creato un certo benessere diffuso, una classe media potente (lobby che avrebbe insidiato la nobiltà) e un barlume di democrazia partecipativa; tutti fattori che la nobiltà non voleva certo si sviluppassero nella società da essa controllata; tutti questi fattori erano una minaccia al potere secolare della nobiltà."
Nella povertà materiale e intellettuale gli uomini tornano invece a cercare i preti:
“La Chiesa potrà quindi dedicarsi alla sua elemosina per i poveri con rinnovato fervore, facendoci cadere dall'alto della sua mano sinistra i beni per sopravvivere che ci avrà prima sequestrato con quella destra; la vera essenza dell'opera pia."
Da un altro nostro articolo:
"In tal senso possiamo tranquillamente supporre che la crisi economica sia una benedizione per la Chiesa, perchè gli uomini "secolarizzati" ridotti alla fame, per mezzo degli aiuti della Caritas, ritornano a Dio, cioè nelle grinfie dei tentacoli Vaticani, che, sulle macerie dello stato sociale, spicca fra tutti per la carità effettuata con le tasche degli altri; ma attenzione, solo una minima parte dei soldi incassati serve a svolgere le attività assistenzialivaticane; ad esempio, per quanto riguarda l'otto per mille, secondol'Espresso del 16 maggio 2012, "la Chiesa ne spende solo un quinto in opere di carità: il grosso finisce per costruire parrocchie e stipendiare i sacerdoti"."
Il Nuovo Medioevo sta arrivando.
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