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Un'occhiata all'innovazione I.C.T. in ITALIA a confronto col resto del mondo.

Da Roxioni
Un'occhiata all'innovazione I.C.T. in ITALIA a confronto col resto del mondo.Italia ancora indietro per quanto riguarda il settore ICT (Information and communications technology).
Un'occhiata all'innovazione I.C.T. in ITALIA a confronto col resto del mondo.
Analizziamo la classifica Connectivity Scorecard 2011.
Italia fanalino di coda nel settore ICT: il Belpaese si piazza al 22° posto nella classifica dell’innovazione sui 25 Paesi che ne fanno parte. La classifica stilata Connectivity Scorecard 2011, vede la Svezia prima tra le economie guidate dall’innovazione, seguita dagli Stati Uniti e dalla Danimarca....
L’Olanda e la Norvegia completano il quintetto dei migliori performer. La Malaysia si pone in cima alle economie guidate dall’efficienza, seguita da Cile e Russia.
Secondo la ricerca 2011, mentre le economie degli altri Paesi continuano ad investire nelle infrastrutture, nei servizi e nelle applicazioni ICT, sostenendo la loro crescita socio-economica, l’Italia resta ancora indietro. Investe poco, non pensa a politiche a supporto del settore e vede la performance relativa all’adozione e all’utilizzo delle tecnologie ICT di molto inferiore a nazioni come la Germania e la Francia, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di Internet.
Il rapporto pone l’accento, in particolare, sullo scarso utilizzo di internet da parte della popolazione del Belpaese: il web sarebbe usati in maniera regolare (cioè almeno una volta a settimana) ‘solo’ dal 42% degli italiani, contro una media Ue 27 del 60%, mentre il 40% lo usa in maniera frequente (una volta al giorno o quasi), contro la media Ue del 48%. Il dato saliente, però, è che quasi la metà della popolazione (45%) non ha mai usato internet, contro il 30% di media Ue, il 10% dei Paesi Bassi, il 15% del Regno Unito, il 19% della Germania e il 26% della Francia.
Sulla penetrazione di internet nelle famiglie nel 2009, la percentuale italiana è del 53% contro una media Ue del 65% e il 74% delle connessioni è a banda larga. Dato, quest’ultimo, che rappresenta un significativo miglioramento rispetto al 2008, quando la penetrazione della banda larga nelle famiglie era del 66%. Nel 2009, tuttavia, l’aumento nel livello di penetrazione della banda è stato dell’1,6%, contro il +2% dell’anno precedente.
Novità e miglioramenti necessari per la pubblica amministrazione, non tanto in termini di servizi erogati, quanto per la scarsa interazione coi cittadini: disponibili online per i cittadini il 58% dei servizi pubblici (66% di media Ue), ma i servizi di eGovernment sono utilizzati solo dal 17% degli italiani, contro il 30% degli europei. Superiore alla media Ue, invece, la percentuale di imprese che usa i servizi di eGovernment: 83% in Italia contro il 71% di media Ue.
Sul versante consumatori, uno dei punti di forza dell’Italia è il numero di utenti nel settore della telefonia mobile, pari all’89,5%, buono, inoltre, risultato per quanto riguarda due parametri relativi alle infrastrutture aziendali, cioè i servizi di gestione dei dati mobili e la telefonia aziendale. Altro punto di forza del Belpaese è la proporzione nell’utilizzo dei servizi di e-governance: il Paese presenta una bassa performance per tutti gli altri parametri legati all’utilizzo di Internet.
Spostando l’attenzione sul mondo delle aziende, l’Italia si piazza agli ultimi posti in termini di server sicuri, personal computer e investimenti ICT pro capite. Nel campo delle amministrazioni e settore pubblico, l’Italia ha un primato negativo secondo l’indice dei servizi di e-government delle Nazioni Unite e ottiene il penultimo posto in termini di percentuale della popolazione che utilizza i servizi di e-government secondo l’indice che misura l’utilizzo dell’e-government delle Nazioni Unite. source


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