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Un’opposizione in macerie si prepara alla sfida a Putin

Creato il 28 settembre 2011 da Alessandroronga @alexronga
Un’opposizione in macerie si prepara alla sfida a Putin

Ryzhkov, Kasjanov, Nemtsov e Milov

Ufficializzata la candidatura di Vladimir Putin alle Presidenziali 2012, adesso tocca ai partiti di opposizione indicare il candidato giusto per sfidare l’attuale premier, che già parla e dispone da inquilino del Cremlino. Ma l’opposizione russa, invece di lavorare per trovare un candidato di spicco capace di battere Putin, o quantomeno di impedirgli di ottenere un plebisicito, sembra intenta a farsi del male da sola. Dopo la spaccatura all’interno di Pravoe Delo (Giusta Causa) sulla candidatura del magnate dell’oro Prokhorov, anche i liberali del PARNAS (Partito per Libertà del Popolo) vedono emergere preoccupanti divisioni all’interno del loro schieramento, proprio quando invece servirebbe unità.

Il PARNAS è forse lo schieramento politico che più può impensierire Putin, non fosse altro per il fatto che la sua leadership è composta dall’ex premier Kasjanov, dall’ex vicepremier Nemtsov, dall’ex parlamentare Ryzhkov e dall’ex viceministro dell’energia Milov. Tutti politici navigati (specie i primi due), che ben conoscono la macchina amministrativa dello Stato russo e che hanno dato al partito una linea politica che può generare consenso in più fasce dell’elettorato. Il che, in un momento in cui Russia Unita è data in calo, non è un fattore trascurabile.

Ma c’è un problema. Il PARNAS non è stato registrato ancora come partito politico: la scorsa primavera l’istanza d’iscrizione è stata respinta dalle autorità russe, con la motivazione che molte delle 46.000 firme necessarie alla registrazione erano di persone minorenni o defunte da tempo. Un’accusa che il PARNAS ha sempre respinto, spiegando questo niet con altre e più inquietanti motivazioni: la mancata registrazione non solo non permetterà al PARNAS la partecipazione alle elezioni politiche di dicembre, ma lo obbligherà anche a raccogliere due milioni di firme a sostegno del proprio candidato alla presidenza, poichè la legge elettorale russa impone questo onere ai partiti non presenti alla Duma.

Il pomo della discordia al vertice del PARNAS sta proprio in questa decisione: Kasjanov, Nemtsov e Ryzhkov hanno preparato una risoluzione in cui impongono al partito di non scegliere alcun candidato fin quando le autorità si rifiuteranno di abrogare la procedura per la raccolta di firme obbligatoria. Una scelta che potrebbe portare ad un boicottaggio involontario della consultazione, ed è proprio ciò che paventa Vladimir Milov, voce discordante del vertice del PARNAS: “Se passasse questa risoluzione – ha commentato – significherà virtualmente la dissoluzione del partito”.

Il problema firme genera incertezza anche in altri schieramenti: Grigorij Javlinskij, co-fondatore del partito d’ispirazione liberale Jabloko e già candidato alle presidenziali del 1996 e del 2000, si è detto pronto a correre per la presidenza russa a patto che il suo partito riesca ad entrare alla Duma, ovvero superi lo sbarramento del 7% fissato dalla legge elettorale russa.


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