Immaginate la fiction Don Matteo, trasportatela in Alto Adige, al posto del prete ci piazzate un comandante della forestale (Terence Hill) ed al posto dei Carabinieri ci mettete la Polizia. Ecco Un passo dal cielo. La tecnica utilizzata per i vari episodi è praticamente la stessa, anche se come Don Matteo non c’è nessuno. Bello comunque, anche se non particolarmente avvincente. A volte un po’ scontato e prevedibile. Certo la parte “gialla” è sempre ben curata, ma la struttura generale degli episodi tende ad essere un po’ troppo uguale. Insomma, bello ma senza particolari eccessi.
PRESENTAZIONE Gli occhi sono quelli azzurri e profondi di Terence Hill. Il suo passato è circondato da un’aura misteriosa. È Pietro, il capo della squadra del corpo forestale della cittadina, un uomo dei boschi con un doloroso segreto alle spalle. È stato una leggenda della montagna, uno scalatore capace di conquistare le vette più difficili fino a quando un tragico incidente non lo ha segnato nel profondo. Da allora la sua vita è cambiata e Pietro ha scelto di ritirarsi tra le montagne per recuperare pace e ritrovare se stesso.
Ascoltando il vento Pietro riesce a prevedere non solo le trappole sparse per i boschi ma anche quelle che tende la vita. Il suo regno è il parco che costeggia il piccolo paesino di San Candido accucciato ai piedi delle Dolomiti, i cui pennacchi imbiancati fungono da vedetta alla quiete incantata del luogo. Dai tetti d’ardesia lucente delle case in legno che popolano le stradine arroccate intorno alla piazza principale, si innalzano piumini di fumo bianco che soffia dai camini. Quando irrompe l’inverno con la neve ed il ghiaccio, il paesaggio si trasforma in un mare bianco, dove i boschi e le montagne spuntano come piccole isole. Il nostro eroe ha fatto della difesa della vita e della natura di questi luoghi la sua missione.
Tutto il contrario dello stile di vita di Vincenzo (Enrico Ianniello), poliziotto napoletano in carriera, abituato a muoversi ai ritmi della vita frenetica di città, scivolando nel traffico per inseguire i malviventi, infiltrandosi in incognito nelle bande criminali per sgominare traffici di droga. Promosso in montagna ut amoveatur Vincenzo è infastidito dall’eccessiva tranquillità e dalla larghezza dei tempi operativi e non riesce a condividere il punto di vista di Pietro ma soprattutto si trova a scontrarsi quotidianamente con Silvia (Gaia Bermani Amaral), la veterinaria del paese che collabora anche con la forestale e che sarà coinvolta nei casi di cui si occuperà Vincenzo. Uno scontro che dal lavoro si trasferisce anche nella vita privata perché i due si trovano a dividere gli alloggi della caserma che ospita temporaneamente la Polizia e la Forestale.
Indagando su casi insoliti e a volte bizzarri, costretto a decifrare gli indizi nascosti nella natura, lo scontro-incontro con Pietro e la sua filosofia porterà Vincenzo ad amare questi luoghi incantati ed il loro linguaggio, tanto da rimettere in discussione la sua vita. Intorno ai personaggi principali vive il mondo di una cittadina di montagna con i suoi personaggi particolari e le sue tradizioni; dall’ex boscaiolo Felicino detto “Roccia” (Francesco Salvi), braccio destro di Pietro, che vive con l’energica sorella Assunta (Katia Ricciarelli), a Huber (Gianmarco Pozzoli) poliziotto che avrebbe sognato la divisa da guardia forestale ed avrà non pochi problemi a relazionarsi col temperamento del suo nuovo capo, Vincenzo.
Una storia che unisce in sé l’epicità degli intramontabili eroi del western, ad una narrazione ricca di avventura in uno scenario naturale “da favola”. Detection e commedia, drammi e storie d’amore e d’amicizia, segreti che emergono dal passato, un confronto tra la natura, gli animali e gli uomini legati all’unico filo di una narrazione ricca di avventura.
NAZIONE Italia | GENERE Commedia | ANNO 2011 | REGIA Enrico Oldoini