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Un pensiero di GianRuggero Manzoni su COMPITU RE VIVI e non solo

Da Narcyso
8 gennaio 2014

Due stupendi libri di poesia che si tuffano nel passato, ricordano, entrano negli affetti privati e ce li restituiscono, quali preghiere, come parte di noi tutti. Lo spirito diviene dimensione portante degli insiemi, in un dialogo che dovrebbe essere, oggi, di tutti i poeti e di chi fa arte ancora credendoci.
Sebastiano Tommaso Aglieco ricorre al suo dialetto d’origine, il siciliano, per poi tornare all’italiano, infrangendo barriere spazio temporali, rendendoci partecipi di un’unica geografia letteraria in cui “la madre” domina, e così procede Mariapia Quintavalla che unisce immagini fotografiche della sua Parma alla stretta di mano col padre, reduce, a seguito del Secondo Conflitto Mondiale, da un campo di concentramento tedesco.
Poesia di tensione estrema verso tutti gli assoluti dell’essere, completa, matura, intrisa di fede e di amore per l’uomo.
Un maschile che dedica al femminile “primo” la sua scrittura e un femminile che omaggia il maschile “primo” con l’intensità voluta dalla carne e dal sangue.
Due respiri. Due gioielli di raffinata bellezza. Un grazie ad entrambi gli amici.

COMPITU RE VIVI, Sebastiano Aglieco, Ed. Il ponte del sale, 2013

compitu re vivi 1

I COMPIANTI, Maria Pia Quintavalla, Ed. effigie, 2013

I compianti

Gian Ruggero Manzoni, TUTTO IL CALORE DEL MONDO, Skira


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