Jack Kerouac
Il canto Spiritual ha accompagnato la religiosità della comunità di colore nel momento storico dell’ impatto con la dura realtà della schiavitù nera negli Stati Uniti d’ America. E’ classificato, a pieno titolo, come il fenomeno musicale e poetico più importante del contesto composito e pieno di contraddizioni di questo grande Paese. Se nel canto, per così dire, profano, cioè il Blues, si riscontra il senso angoscioso della vita e la difficile lotta quotidiana per la sopravvivenza spinti anche fino a confini estremi quali la povertà, le infelici condizioni di vita, il degrado dei quartieri, i ghetti e l’ emarginazione, nello Spiritual, differenza sostanziale, la parola, il canto, i sentimenti si animano di forte tensione interiore per l’Al di là alla ricerca di una fede religiosa che cerchi di mediare e di fondere la naturale e spontanea religiosità dell’ afro-americano. Per l’ afro-americano, cosciente ormai dello svolgersi in negativo del processo di schiavitù e di isolamento, il Cristianesimo dei bianchi appare come un elemento quasi paradossale, inteso quale strumento di dominio e di sopraffazione della razza bianca nei riguardi di quella nera. La conversione alla religione ufficiale dei bianchi, cioè il Cristianesimo, ha significato per l’ uomo di colore, sdradicato dall’ Africa, un trauma di vaste e profonde dimensioni. Forse mai superato, forse superato solo in parte, questo trauma preciserà la posizione dell’uomo di colore, al cospetto del Cristianesimo, in una condizione di protezione da parte del dio biblico, che si mostra nelle vesti di una creatura partecipe e non sorda alle tante umiliazioni e avvilimenti della razza nera in territorio americano. Lo Spiritual ha operato nella musica Blues come in quella Jazz un’influenza decisiva soprattutto nel comune impiego di forme melodiche e poetiche polifoniche. Infatti, l’accompagnamento dello Spiritual con il battito delle mani, e non solo durante una cerimonia religiosa, ha costituito la base armonica e poetica del “beat ” (colpo) e del ritmo. Lo Spiritual rimane pur sempre, però, un canto di dolore che non ha mai dimenticato le radici del dramma umano vissuto da un’ intera razza; tuttavia incline a lasciar spazio alla speranza in un futuro migliore, ponendosi in attesa fiduciosa per un viaggio attraverso i pascoli celesti che condurranno l’anima della gente di colore alla vera libertà lontano dalla desolazione della terra. Il ritmo interiore della poesia del canto Spiritual è dato dalla ripetizione del verso apparentemente monotona nella sua ricorrenza, ma in fondo molto funzionale nel contesto generico. Il superamento della paura, dell’ incognito in un mondo al quale lentamente ci si adatta per darsi una ragione di vita nel rispetto della dignità umana che l’afro-americano conquista poco a poco nel nuovo Paese dove viene trapiantato tesse la trama dello Spiritual come del Blues, che finiscono per configurarsi come momenti e correnti artistiche di indubbia convergenza, quasi che il sacro e il non-sacro (il profano, il quotidiano, l’ordinario rappresentati dal Blues) avessero scelto, di comune accordo, di percorrere la stessa strada, che porta al riscatto totale dell’ uomo.
Il Blues nasce proprio in quelle comunità di schiavi di colore che lavorano nelle piantagioni degli stati del Sud degli Stati Uniti d’ America (la cotton belt). Famose le comunità del Mississippi, dei quartieri-ghetto di Menphis e di New Orleans. Non è da meno, però, il quartiere di Harlem a New York, centro di commercio e di cultura degli afro-americani. Nelle sue strade nascono e si modificano forme di Blues e di Jazz nuove, aperte a fusioni e a contaminazioni con altri generi musicali forse del tutto incompatibili in altri contesti. Non bisogna mai dimenticare che molti stili della musica moderna derivano dal Blues. Rock and roll, hard rock, heavy metal, pop sono tra i generi musicali più importanti, a livello mondiale, che devono molto, se non tutto, al Blues degli afro-americani. Grandi artisti quali Elvis Presley, Joe Cocker, Lou Reed, Eric Clapton, Bruce Springsteen, Michael Jackson, Madonna, i Metallica, tanto per citarne alcuni, partono dal Blues, crescono nel Blues ed evolvono, evolvendosi insieme, nel Blues. Pare che il nome Blues derivi dall’espressione inglese “to have the blue devils” avere i diavoli blu, cioè, inteso metaforicamente, essere triste, malinconico e sentirsi oppresso nel corpo e nell’anima. La cantante pop MADONNA, in un suo grande successo dal titolo SECRET, adatta la struttura poetica del testo tipicamente Blues (oltre ovviamente alla base musicale), avvalendosi anche di un chorus e della ripetizione del verso: Something ‘s comin’ in over mmm mmm / Something ‘ s comin ‘ in over mmm mmm / something ‘ s comin’ in over me / My baby ‘ s got a secret. Qualcosa sta per succedere mmm mmm / qualcosa sta per succedere mmm mmm / qualcosa sta per succedermi / La mia ragazza ha un segreto.
CANTERO’ LUNGO TUTTO IL VIAGGIO
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio,
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio.
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio,
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio.
Leveremo in alto il vessillo cristiano,
La parola nuova e l’ antica,
Pentimento e salvezza,
Vi sono incise in oro.
Grideremo al di sopra di tutte le nostre pene,
E canteremo in eterno,
Con Cristo e l’ intero suo esercito
Su quella celeste sponda.
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio,
Oh, io canterò, canterò, canterò lungo tutto il viaggio.
Canto Spiritual fra i più popolari e conosciuti
22° CHORUS
Perchè il mondo è un Occhio
E l’ universo Vede
Liquido
Raro
Radiante
Gli stravaganti di fuori città
E’ meglio non riempiano
Questo spazio bianco
Perchè io do lavoro
Sulla mia barca grigia e fornisco gli Smoking.
Batterie di pubblicitari
Che marciano a braccetto
Fra le pagine
Di Time e Life.
da San Francisco Blues di Jack Kerouac
Jack Kerouac, insieme a William Burroughs, inagura uno stile di vita e un’ età noti come la “beat generation”. Egli sarà uno degli scrittori contemporanei (non di colore) più anticonformisti. Nel Blues, Kerouac riesce ad esprimere, in tutta libertà, la fusione fra testo poetico e musica.
Francesca Rita Rombolà