Giunti alla cassa ognuno pagò per sé, come sempre. Su questo punto Lidia era stata categorica a partire dal primo appuntamento, tre anni addietro: frequentavamo l’università, non disponevamo di grandi risorse economiche, e poi lei era troppo orgogliosa per lasciarsi offrire il biglietto. Il film l'avevo comunque scelto io, sulla scorta di alcune recensioni che mi avevano incuriosito - abitudine, quella della scelta del film, che avrei mantenuto con le fidanzate successive e valida tuttora (credo ci sia di peggio, no?).
Era il tempo delle sale affollate, dicevo, e anche quello in cui al cinema ridevo, ridevo con gusto straripante. Un pesce di nome Wanda conteneva per l'appunto sequenze assai divertenti. Memorabile Kevin Kline (baffetti alla Clark Gable) che amoreggiava con Jamie Lee Curtis in uno spagnolo buffonesco. E Michael Palin (ex Monty Python), con i suoi reiterati tentativi di far fuori una vecchia megera, era spassoso fino alle lacrime.
Rivisto oggi, le risate sboccherebbero senz’altro più contenute. La freschezza adolescenziale prevede una data di scadenza oltre la quale l'umore si raggruma in una medietà prevalente. Inoltre il film è invecchiato, troppo connotato a quell'epoca svagata che non ha saputo lasciar traccia permanente di sé. Al posto del Charlie Chaplin si trova adesso una di quelle catene di negozi omologati che potresti trovare in qualunque città. Lidia se ne andò per un collega di corso e svanì seguendo le rare opportunità che offre una carriera incerta. In quanto a me, che dire… la domenica pomeriggio scrivo, sperando forse di ritrovare il filo che riunisca in modo consistente e durevole quei giorni sereni al tempo presente.
(Dedicato a "Eleonora Miraldi")
Un pesce di nome Wanda (A Fish Called Wanda), di Charles Chrichton, con Kevin Kline, Jamie Lee Curtis, John Cleese, Michael Palin (Usa, 1988, 108’). Martedì 25 giugno 2013, ore 21,10, La7d.