La settimana scorsa sono passato verso quella che adesso è a tutti gli effetti la mia ex azienda a firmare la lettera di messa in mobilità, stamattina invece sono andato alla sede del Centro dell'Impiego più vicino mentre tra un paio di giorni per concludere la mia personalissima tripletta dovrò passare per chiudere le ultime pratiche al patronato.
In mezzo a tutte queste cose, le ultime assemblee sindacali (che a questo punto lasciano il tempo che trovano, secondo il mio modesto parere forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più prima e non adesso...però anche il mio parere ora lascia il tempo che trova), incontri tra ex-colleghi (una minoranza rispetto a quelli che eravamo prima ) assunti dal nuovo gruppo che ha preso le redini ed ex-colleghi a spasso come me ( la maggioranza ) e tante altre amene cose.
Le sensazioni che ho provato in questi giorni sono state infinite, contraddittorie ed altalenanti, sicuramente non è ancora arrivato il momento di esprimerle in senso compiuto però è indubbio come una fase durata più di quindici anni della mia vita si sia conclusa.
C'è tanto dispiacere, però paradossalmente comincio a sentirmi anche più libero.
E' arrivato il momento di rimettersi in gioco, quindi.
E via con i titoli di coda, con Alberto Sordi che canta " Good bye my Darling" in Fumo di Londra.
Parliamo un attimo di Nocturnia, ancora non mi sento di riprendere in pieno i giochi -la mia testa sta ancora da un altra parte- però nei prossimi giorni dovrebbe uscire una scheda con una intervista per non far diventare troppo vecchia l'intervista stessa però credo che il blog almeno fino a settembre non ritornerà attivo a tempo pieno.
Una cosa però tendo a chiarirla: il blog non chiude, non intendo chiuderlo e nemmeno abbandonarlo.
Nocturnia ha rappresentato una delle poche soddisfazioni di questi ultimi anni, amo quello che faccio e non intendo separarmene.
Semplicemente riprenderò per gradi fino a tornare in pianta stabile solo da settembre.
Nel frattempo, in via sperimentale, sono sbarcato anche su Facebook che utilizzerò per diffondere il più possibile, senza farmene schiavizzare, i post del blog sperando di farli arrivare ad una platea più vasta.
Approfitto di queste righe anche per ringraziare tutte le persone che mi hanno scritto, telefonato e manifestato in tutti i modi possibili la loro solidarietà.
Adesso, come in questi anni vissuti pericolosamente.
Ve l'ho già detto altre volte gente, ma ve lo ripeto perché è assolutamente vero: avete reso migliori questi anni della mia vita.