Un Piccolo Chef ... Carlo's Lifestyle#1

Da Carloporcu
Raccontare se stessi non è facile, i ricordi sono tanti e si accavallano come le onde del mare. Il mare, anche quella è stata ed è una grande passione, ma procediamo con ordine. Alla fatidica domanda: “ come mai hai scelto di cucinare? di fare lo chef?” la mia risposta è: “perchè mi piace”. Sono una di quelle fortunate persone che fa il lavoro che ha sempre sognato. Certo, questo non significa che si può dormire sugli allori, la cucina è un ambiente difficile e selettivo, bisogna essere sempre pronti a crescere e a migliorare, ma se è la passione a guidarti, è anche un cammino naturale. Per me almeno è così...
Certo, voi vi aspettate che racconti come tutto è cominciato e io ci giro intorno perchè mi sto domandando: da dove posso partire?
La passione per la cucina in effetti c’è sempre stata, non c’è un momento preciso che ricordo e in cui ho deciso che i fornelli erano la mia professione. O meglio, a un certo punto ho deciso d’iscrivermi a una scuola professionale di cucina e perciò ho scelto di fare lo Chef, ma è stata più una presa di coscienza di ciò che già amavo.
Fin da piccolo mi ricordo che il mio gioco preferito, allora era questo per me, era pasticciare con la farina e le uova in cucina insieme a mia madre. E’ stata lei a introdurmi dietro ai “fornelli” e a farmi scoprire questa forte passione. 

Forse sarebbe emersa comunque, anzi ne sono sicuro, ma il primo ricordo che conservo di me come cuoco sono proprio le torte fatte in casa nella cucina della Lodola. Sì, quella che oggi è Villa Relais e b&b di charme, prima era la nostra casa di famiglia. E è lì che ho iniziato a pasticciare con la farina, a impastare, fare le prime torte, la pasta all’uovo, gli gnocchi. La cucina mi ha sempre appassionato, ma il mare mi ha sempre affascinato. Ricordo che come esame di tecnica in terza media ho costruito una barca a vela, doveva essere a motore.
Ma tornando alla cucina, crescendo, la voglia di indossare il grembiule da chef non è mai scomparsa. Inizialmente è stata relegata a semplice hobby. Studiavo e quando avevo tempo mi concedevo una pausa dietro ai fornelli, preparando più che altro torte e pasta fresca.
Quando però è arrivato il momento di scegliere l’indirizzo di studio superiore, l’indecisione è stata tanta. Da una parte avrei voluto provare subito con una scuola professionale di cucina, ma poi i consigli della mia famiglia mi hanno dirottato su ragioneria. E la cucina è rimasta un hobby, solo che preparare un buon piatto era per me più divertente e più naturale di fare il ragioniere. Non sono mai riuscito a immaginarmi in un lavoro statico come quello da ufficio, fermo dietro a una scrivania non riuscirei a resistere, ho bisogno di manualità. Amo la cucina perchè si usano le mani, è la praticità del saper fare le cose che fa la differenza dietro ai fornelli. Così la passione per il cibo ha prevalso su quella per i numeri e ho cambiato rotta ...

to be continued  

L'autore di questa poesia sulla mensa sono io, ho ripescato questo ricordo in mezzo alle vecchie foto...



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