Fu, come accade spesso, una concomitanza di fattori.
Uno di questi: la mattina, sul treno per Firenze c'è una ragazzo, Fabio Panchetti, che mi parlava di questo magnifico strumento.
Un altro: a scuola, un professore appassionato di fotografia, fece un corso di fotografia per gli alunni, a cui partecipai.
Nel frattempo mi ero comperato una Zenit, completamente manuale, credo la macchina reflex più economica che c'era allora sul mercato.
Poi, sempre a scuola, fecero un concorso, a cui partecipai, vincendo il secondo premio, una stampa di Bueno (mi ricordo).
Cominciai anche ad acquistare un po' di riviste, e feci la "grossa" spesa di acquistare due libri fotografici.
Avevo 17-18 anni, e mi ricordo che fu una scelta molto ragionata.
Decisi di acquistare un libro di un autore in bianco e nero ed uno a colori.
Per il bianco e nero scelsi Ansel Adams, mentre per il colore la scelta ricadde su Franco Fontana.
Entrambi i volumi sono nella biblioteca in mansarda della mia casa di San Miniato Basso.
Oggi, viaggiando per le colline pesaresi, il paesaggio ricordava molto le immagini di quel volume di Fontana.