I film vecchi solitamente non avranno voto, perché essendo appunto passato del tempo mi posso ricordare se mi è piaciuto o no, ma non valutare il “quanto”.
Ecco il tema di questa settimana (QUI il post originale):
Dalla libreria al cinema
Trasposizioni cinematografiche. Si o no?
Se non s’era capito dal papirone che ho scritto su, io sono per il sì! Di seguito riporto tre recensioni di film tratti da libri. Non sono, onestamente, gli esempi più adatti per un confronto tra libro e film, ma ernao recensioni che avevo praticamente già pronte per questa rubrica, e non avevo sinceramente molto tempo per mettermi a scriverne altre!
La bussola d’oro
di Chris Weitz
Queste oscure materie
??? →
Lyra: What is this? Master: It’s an alethiometer. It tells the truth. You are meant to have it. You keep the alethiometer to yourself, it’s of the utmost importance to yourself, to all of us, and perhaps to all creation. Lyra: Che cos’è?
Maestro: E’ un aletiometro. Dice la verità. E’ destino che tu lo abbia. Tieni l’aletiometro per te, è della massima importanza per te, per tutti noi, e forse per tutto il creato.
In un mondo dove ogni essere umano ha al suo fianco un daimon, ovvero la personificazione in forma animale della propria anima, Lyra Belacqua, un’orfana, vive nel Jordan College di Oxford. Alla ragazza viene donato un un aletiometro, una sorta di bussola dorata dal complicato funzionamento che pare possa svelare la riposta a qualunque quesito. Insieme al suo daimon Pantalaimon, e ad alcuni amici, tra cui la strega Serafina Pekkala, un avventuriero texano di nome Lee Scoresby, e Iorek Byrnison, un orso polare corazzato, deve sfuggire al Magisterium e proteggere la bussola.
Film visto nel gennaio 2008. Fantasy. Soggetto di Philip Pullman (romanzo). Sceneggiatura di Chris Weitz. Con Dakota Blue Richards (Lyra Belacqua), Daniel Craig (Lord Asriel), Nicole Kidman (Marisa Coulter), Eva Green (Serafina Pekkala), Sam Elliott (Lee Scoresby), Christopher Lee (Capo del Magisterium), Tom Courtenay (Farder Coram), Simon McBurney (Fra’ Pavel), Freddie Highmore (Pantalaimon, solo voce), Ian McKellen (Iorek Byrnison, solo voce), Ian McShane (Ragnar Sturlusson, solo voce), Kathy Bates (Hester, solo voce), Kristin Scott Thomas (Stelmaria, solo voce) Questo film si colloca in maniera un po’ particolare nell’ambito della mia regola “prima il libro”. Quando è uscito io il libro lo stavo ancora leggendo, e quando i miei amici mi hanno proposto di andare a vederlo sono stata a pensarci un bel po’, ma l’occasione era troppo ghiotta, così sono andata anche se non avevo ancora finito la lettura. Poco male comunque visto che la storia nel libro va molto più avanti rispetto al film, che comunque m’è piaciuto molto! Certo, sempre inferiore al romanzo, ma quasi mi sembra superfluo dirlo. Il tema dei daimon è trattato meno approfonditamente, ma la resa dei personaggi è generalmente soddisfacente (specie Nicole Kidman!! Perfetta!!!), e, ovviamente, spettacolari gli effetti speciali! Come tutti i fantasy, infatti, è bello soprattutto per poter vedere con i nostri occhi le meraviglie che nel libro abbiamo solo immaginato, come i daimon che cambiano forma, le streghe, e, in modo speciale, Iorek Byrnison!!!!! Favoloso!!! Per quanto riguarda la storia, è molto bella, ma lì si tratta del libro, perciò non commento a lungo! Non capisco come mai non siano poi stato fatti i seguiti, visto che il film, mi pare, aveva ottenuto un buon successo. Io poi mi sono fermata anche con i libri, e me ne dispiace molto, perché era una serie che mi incuriosiva moltissimo!Curiosità
Questo di film ha vinto il Premio Oscar e il BAFTA per i migliori effetti speciali.Poirot a Styles Court
di Ross Devenish
Agatha Christie’s Poirot 3×01
← The Adventure of the Western Star
How Does Your Garden Grow? →
Poirot: E’ mai stato a New York, Hastings? Hastings: New York? No. Poirot: No, eh? E’ una città bellissima… bellissima! Là ogni strada taglia ad angolo retto ogni avenue, ogni avenue è ben numerata: prima, seconda, terza, quarta… Ha molto potere l’uomo, lì. Ma qui… come si fa a convivere con il fatto che la natura sia disordinata, caotica, priva di controllo, anarchica, inefficiente?! Hastings: A me piace per questo!
Il tenente Hastings, in licenza medica in Inghilterra, viene ospitato a Styles Court dall’amico John Cavendish. Quando la madre di questi muore, si sospetta un omicidio. Per fortuna nelle vicinanze risiede un gruppo di belgi, tra cui una vecchia conoscenza del tenente: l’investigatore Hercule Poirot.
Film visto nel marzo 2013. Giallo. Soggetto di Agatha Christie (romanzo). Sceneggiatura di Clive Exton. Con David Suchet (Hercule Poirot), Hugh Fraser (Arthur Hastings), Philip Jackson (Ispettore Japp), Beatie Edney (Mary Cavendish), David Rintoul (John Cavendish), Gillian Barge (Emily Inglethorp), Michael Cronin (Alfred Inglethorp), Joanna McCallum (Evelyn Howard), Anthony Calf (Lawrence Cavendish), Allie Byrne (Cynthia Murdoch) All’inizio non mi ha entusiasmato molto questa trasposizione per la tv del primo romanzo di Agatha Christie (a proposito, ho pensato di inserirla lo stesso in questa terna, pur essendo una serie televisiva, perché si tratta comunque di trasposizione di un libro). La prima parte, quella introduttiva prima del delitto, l’ho trovata un po’ noiosa. Poi, per fortuna, si riprende, e nel finale ero addirittura emozionata anche se avendo letto il libro sapevo già tutto! Peccato però che abbiano deciso di rendere la rivelazione finale più quieta: io ricordavo tipo una sedia lanciata contro Poirot, mi sarebbe piaciuto vederla! :) L’ambientazione è meravigliosa, l’esatta rappresentazione di quella che amo tanto nei romanzi! Bellissimo per esempio il tè all’aperto!!!! David Suchet è il Poirot perfetto, secondo me! E anche Hastings l’ho trovato abbastanza rispondente alla realtà, anche se, non so perché, qui risultava tenente e non capitano, ed era un po’ meno scemo: quando Poirot gli dice la famosa frase “dobbiamo fingere di essere sciocchi, e in questo lei mi sarà di grande aiuto” appare perplesso, dimostrando di aver capito qual era il vero significato della frase di Poirot, mentre nel libro era addirittura lusingato! Un’ottima trasposizione quindi, secondo me, con attori azzeccati e trama rivisitata senza danneggiare lo spirito del romanzo.Io, robot
di Alex Proyas
Spooner: Ovvio che non è normale. Niente è normale in qualcuno come te. Sonny: Grazie. [Spooner lo guarda confuso] Ha detto qualcuno, non qualcosa.
Chicago, 2035. I robot positronici sono ormai presenti in tutte le case, aiutano l’uomo come il più perfetto degli elettrodomestici. Il detective Del Spooner non ha però simpatia per i robot, in particolar modo l’ultimo avanzatissimo modello NS-5 che sta per uscire sul mercato. Quando il dottor Alfred Lanning, lo scienziato che ha ideato le famose Tre leggi della robotica, si suicida, Spooner si interessa subito alle indagini perché Lanning era un suo amico. Alle investigazioni partecipano anche la dottoressa Susan Calvin, robopsicologa, e Sonny, un NS-5 particolarmente sensibile che Spooner prende immediatamente te in antipatia.
Film visto nel marzo 2005. Fantascienza. Soggetto di Isaac Asimov (racconti). Sceneggiatura di Jeff Vintar, Akiva Goldsman. Con Will Smith (Del Spooner), Bridget Moynahan (Susan Calvin), Alan Tudyk (Sonny), James Cromwell (Dr. Alfred Lanning), Bruce Greenwood (Lawrence Robertson), Chi McBride (Luogotenente John Bergin), Jerry Wasserman (Baldez), Fiona Hogan (V.I.K.I.)Ero molto incuriosita da questo film, perché Isaac Asimov mi piace molto, ma non avevo ancora letto niente del Ciclo dei Robot. Sapevo però questo film era solo “ispirato” ai racconti, e infatti in pratica le uniche cosa che prendono in prestito sono i nomi di alcuni personaggi e le famose tre leggi. Comunque, Asimov o no, il film mi è piaciuto molto, e non solo per Will Smith! ;) La storia si basava sul solito tema del robot con sentimenti e/o caratteristiche umane, ma è un tema che mi affascina sempre moltissimo, quindi diciamo che c’andavo a nozze! Bella poi l’idea degli indizi-briciole lasciati dal defunto dottore per Spooner. Povero Lanning! Mi dispiace per la sua fine, ma anche quella era una bella idea, alla fine dei conti! Bello anche il motivo per cui Spoon ce l’ha tanto coi robot: perché uno gli ha salvato la vita! E divertente il suo amore per le cose “vecchie”: il lettore cd col telecomando, la moto, le All Star datate 2004…
Insomma, questo film non mi ha delusa! Solo il finale non mi è del tutto chiaro: Che significato ha il fatto che Sonny si trovi nello stesso posto che aveva Spooner nel suo sogno? Che ora porterà tutti i robot ad essere liberi come lui? Non l’ho capito!!
Ora mi resta però un dubbio: se avessi visto questo film dopo aver letto il libro, cosa ne avrei pensato? Mi sarebbe piaciuto lo stesso? O mi avrebbe dato fastidio il fatto che non c’entra praticamente nulla con il libro? Non saprei dirlo con sicurezza, ma comunque immagino che vedendolo con la consapevolezza che non si tratta di una trasposizione della storia (impossibile da fare poi visto che si tratta di racconti) ma sono delle idee del libro di Asimov, mi sarebbe probabilmente piaciuto lo stesso. Forse slo un pochino di meno!
Condividi:
- Tumblr
- Google +1
Argomenti
Book Blogger May, film, Un po'(st) di film