un pomeriggio in soffitta.

Da Tinynoemi
era un bel po' che non lo facevo, da sola soprattutto. e mi sono sentita imbranta come tutte le persone che si dimenticano com'è che si fa, maldestra esattamente come quando ti senti particolarmente scordinato ed esteticamente impacciato. sono quelle volte in cui i muscoli della faccia ti si addomesticano sulla guancia a forma di sorriso. la paresi timida è per via di quel senso di libertà rubata all'ordinario, quell'omonima impacciata sensazione d'eversione che scatta quando ci si compra un gelato, da soli, al ritorno dal lavoro. non è che io non mi faccia talvolta regali immateriali, concessioni alle mie molte intransigenze. è che per disposizione prevedono sempre in qualche modo un agito o una condivisione. me ne sono regalati tanti di momenti di puro abbandono lo scorso anno. ma è diverso quando c'è una ragione, qando c'è qualcun altro. invece erano anni che non facevo proprio questo, assolutamente da sola. in pieno pomeriggio, senza nessuna ragione e senza alcuna premeditazione ho chiuso le imposte della soffitta, mi sono spogliata di tutto, compreso i pensieri e mi sono messa sotto al piumone con l'intento impertinente di non fare assolutamente nulla. nemmeno leggere, nemmeno pensare, nemmeno dormire. ho passato due ore a non fare nulla.
occhi aperti, corpo impegnato solo a concedersi lo spazio nel letto che da poco ho ripreso ad occupare e cervello totalmente scollegato.
io, un pomeriggio qualunque e il nulla.

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