Un pranzo a Roma: il Ghetto e la Sora Margherita

Creato il 17 febbraio 2016 da Giovy

Foto da DestinationPerfected.com

Giorni fa mi é tornato in mente un piccolo viaggio a Roma, fatto durante un ottobre perfetto, di quelli che in pianura a nord fa freddo e poi arrivi in città e ti togli anche il maglione perché il cielo sulla capitale é azzurro e il sole regna sovrano. Ce ne sono stati di giorni romani così nella mia vita ma ne ricordo uno in particolare: tanta chiacchiere belle, risate, una passeggiata al ghetto e un pranzo dalla Sora Margherita: uno di quei luoghi senza insegna, di quelli che ti sembra di andare a mangiare a casa di qualcuno invece che in una trattoria. Di quelli dove ordini carciofi alla giudea e pasta cacio e pepe. Di quelli che rispondono all'immensa domanda "dove mangiare a Roma". 
Non so se definirla trattoria, osteria o locanda. Forse andrebbe chiamata solo "dalla Sora Margherita". Se dovessimo trovare l'esatta materializzazione fisica di quel ristorante romano che speriamo di trovare sulla nostra strada, beh, sarebbe sicuramente quello della Sora Margherita. Ci troviamo al Ghetto di Roma, in una piazzetta chiamata Piazza delle Cinque Scole. Mi piace molto questa parte di Roma: la via che percorre il ghetto e il portico d'Ottavia sono davvero una cornice perfetta per un piccolo momento che abbia in se tutta la bellezza e il sapore della Capitale
Fu la mia migliore amica a portarmi lì e non la ringrazierò mai abbastanza. Come spesso accade in alcuni locali "genuini" di Roma, dalla Sora Margherita si mangia fino alla prime ore del pomeriggio. Io che sono nordica mi stupisco sempre quando trovo un ristorante dove, ben dopo le due, mi si dice: "Ma dai... accomodatevi!" E in questo adoro Roma. Che l'atmosfera sia delle più casalinghe lo si capisce anche dalle sedie, poste a servizio degli ospiti fuori dalla porta. La locanda della Sora Margherita é un luogo piccolo. Si mangia schiena a schiena e non é di certo adatto a folti gruppi di persone. Se avete poco tempo, prenotate con un certo anticipo, in modo da non dover attendere il vostro tavolo. 
Quello che si mangia dalla Sora Margherita é casalingo, genuino, servito in porzioni abbondanti e con soddisfazione garantita. Qui é la cucina romana tradizionale (fortemente legata con le usanze ebraiche, vedi alla voce uso dei carciofi) a farla da padrona. Il mio consiglio é quello di arrivare con la fame e iniziare il vostro pranzo (o cena) con i carciofi alla giudea (o giudia) dei quali io non ne avrei mai abbastanza. Menzione speciale per la pasta cacio e pepe, che qui si appropria di un altro ingrediente speciale: la ricotta. Se cacio e pepe é un qualcosa di divino, cacio-pepe-ricotta é il trittico capace di conquistare anche i palati più schizzinosi. Sicuramente ha conquistato il mio. Ma non credo di essere l'unica a pensarla così. 
La Sora Margherita é una di quelle attività commerciali che dovrebbero godere di vita eterna o essere protette come un monumento nazionale. Un luogo così va ben oltre l'offerta turistica della Capitale. Un luogo così é l'anima stessa di Roma. I posti così in Italia esistono. Ed io, sappiatelo, li preferisco a tante altre realtà più famose o ricercate. Per me il gusto é racconto. E il racconto dev'essere genuino.
Questo articolo è stato scritto per Emotion Recollected In Tranquillity
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