Un primo piccolo estratto da "Jeans e cioccolato"

Creato il 06 febbraio 2012 da Simona Giorgino
In conversazione telefonica con la migliore amica Debby, prima di un importante colloquio di lavoro.
[...]
«Mi dispiace, Bea. Il fatto è che ogni volta che mi parlavi di lui ti si illuminavano gli occhi, ma è vero, è vero, avrei dovuto metterti in guardia. E poi non si può mai sapere! Insomma, il vestito che ti ho prestato ha sempre fatto faville!»
«Debby, non l’ho indossato il tuo vestito» dico scocciata e rassegnata.
«Oh. E cosa indossi allora?»
«Ho un tailleur. E prima che tu me lo chieda, no, non indosso neanche i tacchi.»
Silenzio. Per un momento temo che sia caduta e mi mordo la lingua pensando che per Debby questo può rappresentare un grave trauma psicologico. Dovrei usare più delicatezza quando le dico certe cose.
«Debby?»
«Sì» la sento dire con un fil di voce «sono qui. Il fatto è che… è che… hai un po’ di rossetto sulle labbra, vero?»
Mi rifletto per istinto allo specchietto retrovisore. Questa non me la perdonerà mai. Potrei dire di sì, dopotutto non è qui per vedere se sto mentendo. Ma la verità è che non ho motivo di mentire e in fondo voglio sapere la sua opinione. Ho davvero sbagliato a non curare di più il mio aspetto, per questo colloquio? Avrei dovuto dare ascolto a lei e indossare quello che mi aveva prestato?
«No. Non ho il rossetto. Ma potrei cercare nella borsa, potrebbe essercene qualcuno dimenticato lì negli anni.»
«Sì e sarebbe sicuramente di un colore che neanche mia nonna indosserebbe mai. Senti Bea, non fa nulla. Ora non ne facciamo un dramma. È molto probabile che così conciata non ti prenderà neppure in considerazione, ma tu provaci lo stesso ormai!»
Molto rassicurante.
Sento la voce del navigatore che dice “Arrivati a destinazione”.
Mi guardo intorno e vedo solo palazzi e palazzi, ampie vetrate, negozi chic pieni di donne eleganti infilate in gonne succinte. Siamo nella zona più in della città. Con un lieve sussulto al cuore, cerco con lo sguardo il numero civico 76. Oh, eccolo, proprio di fronte a me.
«Sì che ci provo. In fondo un posto di lavoro ce l’ho già.»
«Certo, ma ricordati: tu non vuoi stare a vita a fare la giardiniera.»
[...]

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