di Antonio LIONETTI *
(Ecodifoggia.it) - Cerignola: Non so come stia quel povero figlio che ha rischiato la morte nel capannone ex Tamma. Speriamo bene. Un complimento ed un ringraziamento ai medici, che mi dicono siano stati eccellenti professionalmente e abbiano fatto veramente il massimo per salvarlo.
Ora il sito è ovviamente sotto sequestro, ma non mi giungono notizie da Palazzo di Città. Finiti gli accertamenti giudiziari c’è un minimo programma di intervento su quel sito? La mia sarebbe di emettere immediata ORDINANZA che imponga al legittimo proprietario di mettere in sicurezza, spendendo ciò che c’è da spendere, ma facendo in modo che quel luogo diventi vermente inaccessibile. E’ questo il concetto che ancora nessuno in amministrazione – ieri e anche oggi – riesce a ficcarsi in testa. Solidarietà e costernazione e poi… null’altro. E tutto ritorna nel dimenticatoio fino al prossimo incedente. Così accadeva Ieri così accade oggi, perché ricordo a qualche immemore che quei luoghi erano esattamente così anche qualche anno fa, quando il sindaco non era espressione del centro destra. I proprietari di questi luoghi vanno obbligati a mettere in sicurezza, a bonificare, a sistemare. Questa città ha ferite aperte a centinaia, per colpa dei proprietari infingardi ed avari, oltre che socialmente insensibili; ma anche per colpa di amministratori inefficaci e probabilmente conniventi. Che ambiscono essere ospitati al desco dei proprietari, piuttosto che ordinare loro di spendere quattro centesimi e rimettere tutto a posto. Che poi capiti che ci lasci la pelle o quasi un ragazzo è una variabile che non preme molto, né ai proprietari e nenache agli amministratori a quanto pare. Spero che la Magistratura foggiana stia bene attenta e non trascuri nessuna responsabilità: né di privati né di amministratori politici, tanto meno di amministratori tecnici.
MP LA CICOGNA