Il fumettista statunitense (chissà come mai io ero convinto fosse canadese), ha praticamente scritto e disegnato tutti i maggiori characters dell'universo supereroistico, trasversalmente, dalla Marvel alla DC, il suo Man Of Steel, (specie il suo Luthor) è stato l'unico significativo tra i tanti reboot di Superman, dal postCrisis.
Faccio tutto io
In Marvel, alla faccia dei moderni architetti, per tutta la decade degli anni '80, ha segnato con il suo stile ogni personaggio di rilievo della casa delle Idee, lasciando un indelebile impronta nella continuity dell'universo 616:
Capitan America - dal 1979 al 1980, serie in cui rilancia il gruppo degli Invasori ed il personaggio di Union Jack.
Gli X-Men - dal 1977 al 1981 a braccetto con C.Claremont, ha creato ed illustrato la saga della Fenice Nera e la bellissima Days of Future Past.
Nel 1983, ha creato gli Alpha Flight, il gruppo di supereroi Canadesi, introducendo interessantissimi Characters, per un breve periodo ha curato anche il Golia Verde, in poche pagine ha separato fisicamente Bruce Banner dal suo alter ego Hulk. Una gestione brevissima interrottasi per divergenze con le alte sfere Marvel.
Ha formattato la Visione durante la sua gestione dei Vendicatori della Costa Ovest. Sede nella quale si è concesso anche il vezzo della creazione dei Vendicatori dei grandi Laghi. Un eccentrico super-gruppo, finito nell' immenso cast di supporto del MU, e che non molti anni fa se la vide con Deadpool, durante la Civil War. Usanza, quella del creare nuovi characters sotto contratto, che oggi giorno è decisamente sparita. E Mark Millar, tempo fa vi ha anche spiegato il perché.Byrne, nel 1985 ha scritto, dimostrandosi anche un autore lisergico e visionario, The Sensational She-Hulk, allucinata ( ed unica?) run dedicata alla gigantessa di giada, vista in Italia grazie a Max Bunker Press, Super Comics. Nel suo curriculum figurano anche I Campioni, visti recentemente sugli scaffali Panini, ed Iron Fist (in italia pubblicato anni fa da Comic Art).
Nel 1990, dopo aver riscosso un enorme successo in casa DC, dove si e occupato del rilancio di Superman, ed aver gettato le basi per la nuova Justice League America, con la godibilissima miniserie Legends, una caccia alle streghe in latex, decisamente ammiccante ed innovativa, con dialoghi e situazioni intriganti, è tornato in casa Marvel per rilanciare Namor the Submariner.
Durante i sensazionali primi numeri, soddisfacendo la sua passione per la golden age, la continuity, e le opere prime dei suoi predecessori, con una serie di tavole piene di memorabili e precise citazioni, il numero 13 Reap the whirlwind, a talmproposito è un tuffo nel passato Kirbyesco del Marvel Universe. Riportando amche alla luce i vecchi nemici che atlantideo, combatteva durante il suo periodo di militanza negli Invasori, come il nazista Master Man, ma non solo. È in queste pagine che ritroviamo la Prima Torcia Umana e si legge della rinascita di Spitfire. Personaggi di cui ha goduto persino la run di Capitan America firmata da Brubaker. E' in Namor, che tra l'altro, Byrne sperimenterà la colorazione al computer delle sue tavole. Tecnica che non abbandonerà più e che userà anche nelle sue produzioni da indipendente (come Next Men e la rivisitazione per la DC dell'Omac di Kirby.)
All in the family
L'edizione italiana
Findomestic e la Banca del Sangue Transilvana, hanno già preparato interessanti modalità per aiutare i lettori nell'acquisto di questi mattoni, ne prevedo due, visto che l'edizione americana conta 1000 e passa pagine, considerando il mercato economico ed i prezzi che girano, prenderli pagandoli in comode rate o in sacche di sangue è un ipotesi sempre meno improbabile.Come quello di Thor, le tavole sono state ricolorate, riaccendendo i colori, quindi non chiamiamola solo ristampa, sarebbe riduttivo. Se siete tra quelli che amano quel genere di pubblicazioni, preparatevi ad ina spesa di almeno 140 euro (due volumazzi da 70), io le rifuggo come la peste, l'unico omnibus che ho in casa è quello di Losers, dato che recuperare la serie integralmente era abbastanza complicato e dispendioso, visto che in Italia ha avuto più disordinati editori (Magic Press e Planeta).
Vintage costa meno
I colori di una tavola originale...
La prima edizione degli F4 di Byrne in Italia risale alla Star Comics, nei primi 67 numeri più o meno (in realtà il primo numero a firma di J. Byrne arriva solo con il numero 4, un timido esordio nel quale il quartetto si batterà con il mistico Diablo. Che ci crediate o meno, quando la Panini ha annunciato la pubblicazione del mattone di Byrne. Io mi sono messo alla ricerca dei molti numeri che mi mancavano, ed ho letto la run sugli albi Star, con una spesa complessiva sotto gli ottanta euro, il bonus è dato dal fatto che ripiegando sui vecchi albi, - costo medio 1€, escludendo i primi 5 o 6 numeri, che arrivano anche a dieci, ma anche in quel caso Cheapy-gen ha risparmiato ripiegando sulle raccolte - ci si ritrova anche con l'omnibus del Daredevil di Frank Miller. Che a quei tempi usciva in appendice ai Fantastici Quattro, e che nei primi sessanta numeri ha pubblicato tutta la run dell'autore di Dark Knight, più la bellissima "Rinascita" disegnata da Mazzuchelli.Quindi se la matematica non è ancora un opinione sono circa 200€ euro (sommate i due omnibus di Byrne più quello di DareDevil) contro i circa 70€, spesa da affrontare recuperando la serie Star Comics. Io il mio dovere di rompicoglioni risparmiatore livello avanzato l'ho fatto anceh stavolta.Nel mio caso la scelta tra 70€+70€ sull'unghia per dei mattoni intrasportabili, rispetto ad una settantina d'euro a rate, per degli albi, comodissimi, che è stato divertente anche ricercare, tra scaffali di fumetterie e scatole alle fiere, non c'è paragone. Scelgo il vintage economico, sopratutto perchè non avevo ancora il Devil di Miller.
...e la ricolorazione sull' Omnibus. Daje de "contrasto e luminosità"!
Continuity maddechè
Credo di trovare qualche spalla, tra chi legge, se affermo che la gestione Shooter della Marvel, abbia di vistosi i natali, per pietre miliari, come questa Run, quella di Simonson su Thor e Miller appunto su Devil, è vero anche che per contrappasso abbiamo assistito a cosette davvero brutte.
È in seguito ad una discussione con Shooter, che Byrne, interruppe il suo prolifico lavoro sulle testate Marvel.
Per la precisione una storia di Hulk, che Shooter bocciò.
Considerando che da lì a qualche mese Byrne sarebbe passato alla DC per il bellissimo Man Of Steel, noi nerd futuro, non ringrazieremo mai abbastanza la spocchia di Shooter.
Un editor in chief che aveva nel suo armadio però, parecchi spettri, insieme ad Al Milgrom si macchiò per esempio di un tremendo crimine - Guerre Segrete II, ma più in generale della creazione dell'essere noto come l'Arcano.
Le viperacce della Marvel però non ve lo diranno mai, ma di imbarazzanti errori furono confezionati anche durante le Guerre Segrete, a tal proposito Byrne ( e Shooter) ne fece uno colossale, e vi ci imbatterete leggendo questa godibilissima run. Tranquilli non vi dico nulla, ma vi accenno solo che riguarda Destino, le storie contenute nei numeri Fantastic Four #259 (pre-Secret Wars) e #268 (post-Secret Wars), denotano una assenza completa di comunicazione tra Editor-in-chief e redattori.
Conclusioni
Un pò di ritocchi del colore, non possono giustificare un prezzo del genere, nè la definizione di "opera restaurata", con Photohop, ci vuole più tempo ad aprire il file che a vivacizzarne i colori smanettando sul contrasto e sulla luminosità.
Il mastodontico lavoro di Byrne sugli F4 è consigliato? Assolutamente si, ripeto contestualizzandolo agli anni in cui è stato prodotto, così da ridimensionare alcune ingenuità narrative, è altamente consigliato agli amanti del quartetto, ai sedicenti storici della Marvel, ed anche a chi ha voglia di leggere un pò di avventure di supereroi allo stato puro. A quei prezzi? Mi conoscete, assolutamente no.
Forza allora è tempo di distruzione.
Baci ai pupi.