Il voto delle elezioni Amministrative ha mostrato una clamorosa inversione di una tendenza tutta italiana (mi riferisco almeno a quella da me osservata in alcune precedenti occasioni di voto politico ed amministrativo su base sia locale sia nazionale).
Nelle precedenti occasioni di voto (devo ripetermi: parlo di quelle da me personalmente analizzate) c'era sempre stata una netta discordanza tra l'intenzione manifestata dal popolo della Rete e il risultato delle urne [prezioso sarebbe il vostro contributo per capire se l'ipotesi ha una applicabilità più globale]
Questa volta no. Chi ha vinto offline, aveva vinto già sul Web (attraverso i Blog e i Social Network); ma c'è di più: chi ha perso offline, aveva già clamorosamente perso sul Web. E un boccone, che prima si mandava giù tranquillamente (perchè sarebbe stato addolcito dalla conquista della poltrona di Sindaco o di un seggio in un Parlamento) in questa occasione si è dimostrato grottescamente indigesto.
Che indicazione si può ricavare?
Mi auguro di trovare la vostra approvazione se dico che, almeno in questa occasione, il popolo della rete possa essere considerato come un più affidabile campione dell'intero corpo elettorale.
Probabilmente il mio è un ragionamento di parte (sia da un punto di vista politico sia da un punto di vista, come dire, culturale), ma l'impressione che ho è che chi si è recato alle urne (e anche chi non c'è andato) è un popolo ormai più critico e appassionato; che ha saputo fare delle valutazioni sulla base di messaggi non più provenienti (solo) dal sistema broadcast. Si è recata, cioè, al voto (il discorso vale anche per chi non c'è andato) gente che ha discusso, anche animatamente, sulle piattaforme sociali del Web. O che, almeno, dal Web ha saputo riprendere e considerare messaggi diversi da quelli abitualmente "subiti".
Le discussioni hanno portato evidentemente ad una conoscenza contestualizzata, meglio inquadrata e ragionata;esse sono state, poi, anche in grado di spostare un risultato fino a qualche mese fa impensabile.
Questo è vero, ribadisco, non soltanto se si prende in considerazione chi ha vinto, ma anche tenendo conto di chi ha perso e di come ha perso. E' evidente che la "diserzione" dell'elettorato di centro-destra è maturato sulla base di una informazione complementare a quella sulla quale tale elettorato aveva sempre fatto affidamento. Una informazione che, anche nei periodi peggiori, ha "trasmesso" messaggi apparsi - credo non soltanto a me - del tutto scollati dalla realtà e, proprio per questo, sempre meno credibili e appetibili da un pubblico desideroso di "capire meglio". Ovviamente, se quella informazione avesse ancora una volta avuto successo, la mia analisi sarebbe stata completamente differente.
C'è stata Innovazione quindi! Un segno di discontinuità. Un nuovo di cui i Sindaci eletti sono la declinazione.
Il passo successivo, per rifarmi al WIKiD, è la Saggezza.
Una Saggezza che toccherà a tutte le parti in causa (eletti ed elettori) esprimere non appena si sarà passati all'azione (fatta di decisioni per i primi, di valutazione per i secondi).
Una Saggezza alla quale mai si potrebbe ambire se non si avesse la percezione (e la percezione credo ci sia) che il punto di partenza del percorso sta cambiando (conoscenza più pertinente anche perchè acquisita su piattaforme bidirezionali).
Una Saggezza che, quindi, sarebbe oggi più lontana se non ci trovassimo a vivere (come credo sia) un [o, almeno, un tentativo di] cambiamento di paradigma.
E' davvero un... Ragionamento di Parte?