Ci sono libri che una maniaca dell’archiviazione – come la sottoscritta – non sa dove riporre. Non hanno uno scaffale appropriato, a volte neppure una stanza. Perché sono più di una cosa, insieme. Perché la loro natura è, in un certo senso sfuggente. Così l’ultimo libro di Squaz, Pasquale Todisco, che conobbi anni fa quando illustrò, splendidamente, alcuni racconti usciti sulla defunta rivista Slowfood. L’ho ritrovato, leggendo Le cinque fasi e poi l’ho perso di vista – anche se di cose ne ha fatte molte altre – fino all’uscita di L’eredità, un bel fumetto-ricettario che ha in un certo senso riconciliato lutto e gastronomia, il che non è poco. A pubblicarlo, la rediviva GRRRz Comic Art Books, cui bisognerebbe erigere un monumento per tutto l’intelligente sollazzo che sa procurare ai lettori.
Dicevo, dunque, che questo Squaz non so dove collocarlo. Avrei detto tra i fumetti ma poi – merito della signora Maria de Michele (madre dell’autore) – mi dico che anche in cucina andrebbe benissimo. Sì, perché L’eredità a cui fa riferimento il titolo del libro è preziosissima e piena di sapori arcaici, forti, identitari. Ma veniamo alla storia, che forse aiuta a capire un po’. Inizia tutto con una telefonata – «Cosa? Oh, no! […] Mia madre» – e un aereo che vola, ma quando il protagonista raggiunge la propria famiglia, al sud, si rende conto che la verità è ben diversa da come gli era stato fatto credere. Non ci sono cadaveri da vegliare, in casa, ma un’arzilla signora, forse solo un po’ acciaccata, pronta ad affidare a chi l’ascolta un dono prezioso e importante: «Le ricette di cucina che ho raccolto per tutta la vita, da quelle dei tuoi nonni fino a oggi! Le ricette di famiglia!».
Ed ecco che il capezzale si trasforma in una cucina e che ai dialoghi surreali e ai problemi del vivere quotidiano si alternano ricche sezioni in cui ogni ricetta è un’opera d’arte: antipasti, primi piatti, secondi e contorni, dolci e biscotti e finanche i liquori. Un repertorio ricco e gustosissimo che ci fa pensare che sì, entrare in possesso dei segreti delle polpette di melanzane, dei fricieddi con crema di peperoni o della pasta e cavolfiore della nonna, delle frittelle ai capperi, della torta Fregolotti e del nocino è molto, molto più esaltante che ricevere una somma di denaro, una casa, un mutuo, un pacco di debiti… Anche perché l’eredità viene trasmessa, parola dopo parola, delirio dopo delirio, quando mammà è ancora in vita, il che può essere estenuante, ma coi suoi vantaggi.
Il figlio sulla sedia, la madre nel lettone, tutti con la maschera perché, fondamentalmente, la vita è teatro non si scambiano solo consigli di cucina (che tra l’altro, come potrebbe darne, un figlio che non sa cucinare?), ma esperienze di vita. Lei devota a santi pagani come la Natuzza, una povera contadina ignorante che un bel giorno iniziò a vedere i defunti, a sudare sangue e a parlare lingue sconosciute; lui vessato dai debiti e perseguitato dagli incubi e dagli usurai; e poi, visto che anche gli oggetti hanno un’anima, madonnine che parlano con radiosveglie e telefoni cellulari…
Un libro bello bello, dove con grande piacere ho ritrovato il segno e i colori di Squaz e dove la madre e il figlio della finzione sono anche quelli della vita reale (vi basterà guardare l’ultima pagina per rendervene conto). Un libro che, personalmente, sistemerò fra i fumetti ma che, all’occorrenza, potrete regalare anche a un appassionato/a di cucina, dandogli modo di cimentarsi con un repertorio verace e originale. Grande Squaz, grande GRRRz Comic Art Books e, anche, grandissima la signora Maria!
L’eredità
GRRRz Comic Art Books, 2014
Un uomo accorre al capezzale della madre, ignaro del fatto che quest’ultima ha in serbo per lui un’inattesa quanto bizzarra eredità. La famiglia è riunita, tutti in maschera, può aprirsi il sipario su un teatro di toni farseschi, improvvise rivelazioni, brucianti confessioni e melodrammatici colpi di scena. Un ritratto quasi autobiografico che farà assaporare al lettore tutti i gusti del sud e allo stesso tempo fornirà un compendio preziosissimo di ricette culinarie carpite agli antenati. Raccontando la commedia del confronto generazionale fra genitori e figli, Squaz sorprende con presenze che aleggiano misteriose, ineffabili e beffarde. Natuzza che parla con i nodi al rosario, Eduardo che appare in tutta la sua saggezza e altri piccoli gustosi dettagli che appassioneranno per più di una lettura. E le pagine, tutte a colori, offriranno un palco perfetto per la sceneggiata familiare. Un’opera a fumetti eccentrica e imprevedibile, L’Eredità è la nuova grande prova del talento di Squaz, un autore già conosciuto e amato dal pubblico dei graphic novel, alle prese stavolta con gli attriti e le gioie che si scatenano a sfregare il passato e il presente, il realismo e l’invenzione. E una spolverata di sberleffi e nostalgia, alla costante ricerca di nuove ricette per narrare, con eleganti soluzioni grafiche e meravigliosi fumetti, una storia che è quella di ogni figlio di mamma italiana.