Un Remake lungo 18 anni - Anteprima - PS4

Creato il 06 dicembre 2015 da Intrattenimento

Finalmente abbiamo apprezzato le prime scene di gameplay di Final Fantasy VII Remake

Prima di smarrire la strada con annunci e titoli assolutamente interessanti, ma poco adatti a un keynote così atteso e seguito, la conferenza del PlayStation Experience 2015 è cominciata col botto: Uncharted 4, poi le sequenze di gameplay di Final Fantasy VII, remake - aspettato per tanti, troppi anni - di uno dei JRPG più amati di sempre che ha lanciato in orbita la PlayStation originale assieme ad una grafica impensabile per l'epoca. La parola Remake è molto importante, perché dopo una miriade di conversioni del titolo originale, semplicemente in alta risoluzione come quello appena reso disponibile per PlayStation 4 con la colpevole assenza dell'italiano, avremo finalmente un titolo aggiornato dal punto di vista tecnico per l'attuale generazione di console, con diverse modifiche all'impianto di gioco che infine si sono (intra)viste durante il trailer mostrato in conferenza. Partiamo subito dal gameplay, che abbandona il combattimento a turni in favore di un sistema tipico degli action RPG tanto cari a Tetsuya Nomura, che si trova a capo del progetto. Movimenti più veloci e spettacolari, quindi, che si sposano maggiormente con le sequenze di intermezzo e che speriamo sappiano regalare, in maniera differente, quelle sensazioni che il titolo originale riusciva a dare col sistema delle Materia e con delle Summon assolutamente spettacolari nella loro evocazione. Dal trailer si evince ancora poco, in tal senso, ma è chiaro che avremo a che fare con un gioco dinamico che punterà molto sulla spettacolarità dei combattimenti e sulle attitudini dei protagonisti, gli stessi che abbiamo imparato ad amare fin dal lontano 1997. Nei pochi istanti del video si può notare il nome dei personaggi sulla destra e il menu azione sulla sinistra, con la presenza di Attacco, Magia, Summon, Oggetti e Difesa: probabilmente si tratta di un'interfaccia ancora provvisoria, ma è del tutto simile a quella presente in tanti action RPG di stampo giapponese.

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Un nuovo inizio

Un'altra differenza importante è rappresentata dall'abbandono del character design cosiddetto Super Deformed in luogo di fattezze realistiche e in linea con le sequenze non interattive. Final Fantasy VII Remake è un titolo dal linguaggio visivo più adulto, ricorda un po' anche Advent Children e finalmente gode di un comparto tecnico aggiornato ai nostri tempi, con una riproduzione di Midgar a nostro modo di vedere eccellente e in grado di rievocare quelle atmosfere che l'hanno resa riconoscibile dall'uscita originale ad oggi. Tutto ciò grazie a un ottimo utilizzo del sistema di illuminazione e alla certosina riproduzione di elementi e personaggi che caratterizzano il titolo originale. Quanto mostrato durante il trailer riprende proprio le fasi iniziali di Final Fantasy VII, con la presenza tra gli altri dell'indimenticabile Barret Wallace e del primo boss in assoluto, un enorme robot meccanico dotato di artigli che ci ha dato parecchi grattacapi nel 1997 mentre prendevamo confidenza col titolo sviluppato dall'allora Squaresoft. Vedere in alta definizione il treno proveniente dai bassifondi del Settore 7, il Reattore Mako del Settore 1 e alcuni personaggi del gioco ha rievocato memorie decisamente importanti, e non a caso il boato emesso dalla folla è stato forse quello più fragoroso di tutta la conferenza Sony. Il vecchio che lascia lo spazio al nuovo, anche per quanto riguarda un comparto sonoro riarrangiato e in parte inedito; nel trailer si può apprezzare il brano "Opening - Bombing Mission", proveniente dall'album Distant Worlds: Music from Final Fantasy, uscito nei negozi il novembre del 2007. La paura che Square Enix possa snaturare l'anima del titolo originale è comprensibile e in parte condivisibile, ma la presenza di Tetsuya Nomura e il fatto che questo progetto sia nato anche per le continue richieste da parte dei giocatori lasciano ben sperare. A questo punto comincia la lunga, lunghissima attesa che ci separa dal poter provare il titolo in prima persona, per capire se la magia di Final Fantasy VII è rimasta intatta e in grado di sopravvivere nel tempo grazie alle modifiche apportate alla sua struttura.


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