Emidio Greco
È morto ieri, sabato 22 dicembre, a Roma, Emidio Greco (Leporano, TA, 1938), regista e sceneggiatore cinematografico estremamente raffinato, attento a coniugare la concretezza propria dell’impegno civile e della riflessione sociologica con una cura dell’immagine elegante e rarefatta, cui il nostro cinema, pur se nell’ambito di una produzione non propriamente prolifica (sei film in ventotto anni di carriera), deve molto, in particolare riguardo il rapporto tra Settima Arte e Letteratura, affrontato e delineato con efficacia già nel suo film d’esordio,
L’invenzione di Morel (’74), sceneggiato insieme ad Andrea Barbato, tratto dal romanzo di Antonio Bioy Casares.
Trascorse l’infanzia a Torino, città dove completò gli studi e a cui deve la prima formazione culturale, frequentando esponenti della corrente dell’arte povera e poi concettuale, come Alighiero Boetti (cui nel ’78 dedicò un documentario, Niente da vedere niente da nascondere), per trasferirsi a Roma negli anni’60: qui nel 1967 si diplomò in regia al Centro sperimentale di cinematografia, iniziando a collaborare con la Rai per la realizzazione di vari documentari e programmi culturali a tema cinematografico, ricordando in tale ambito televisivo, tra i vari lavori, un ottimo film dell’84, Un caso d’incoscienza.
Dopo il felice debutto sul grande schermo di cui sopra, Greco dà vita nel 1982 a Ehrengard, scritto con Enrico Filippini sulla base di un racconto di Karen Blixen, che però verrà distribuito vent’anni dopo, causa problemi legati alla produzione, mentre nel ’91 firma uno dei suoi lavori, a mio avviso, più riusciti, Una storia semplice, dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, forte di un cast dal sicuro richiamo (Gian Maria Volonté, Massimo Dapporto, Ennio Fantastichini, Ricky e Giammarco Tognazzi), in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, e che vinse, tra l’altro, il Nastro d’Argento 1992 per la sceneggiatura, scritta insieme a Barbato.
Sempre legato allo scrittore siciliano è Il consiglio d’Egitto, 2002, con Silvio Orlando, che segue all’interessante Milonga, ’99, mentre le ultime realizzazioni del regista sono state L’uomo privato, 2007, e Notizie dagli scavi, 2011, da una storia di Franco Lucentini, con Ambra Angiolini e Giuseppe Battiston.