Wes Craven
Ci lascia il regista, sceneggiatore e produttore Wes Craven (Wesley Earl, Cleveland, Ohio, 1939), morto ieri, domenica 30 agosto, a Los Angeles, fra gli innovatori del genere horror a partire dagli anni Settanta, quando con Last House On The Left (L’ultima casa a sinistra) esordì nella regia, dopo essersi laureato in Lettere e Filosofia a Baltimora e aver svolto vari lavori (professore di lettere, chitarrista in un gruppo rock e tassista a New York).
Classica pellicola a basso costo, particolarmente controversa, la citata opera d’esordio (ispirata a La fontana della vergine, Jungfrukällan, 1960, Ingmar Bergman) delineava già lo stile proprio di Craven, narrare, sfruttando il senso disturbante di un esplicito ed esibito raccapriccio, l’insinuante violenza propria di certe città della provincia americana, magari lontane dall’attenzione del governo centrale, dove le classiche famiglie borghesi, turbate dal dover affrontare fantasmi ed incubi sempre presenti, con varie ripercussioni, all’interno della struttura sociale (gli strascichi della guerra in Vietnam erano ancora evidenti), ricorrono anche alla giustizia privata in forma di brutale, e simbolica, esecuzione di massa.
Craven diede vita ad un nuovo mostro, una moderna reinterpretazione dell’Uomo Nero nelle vesti di Freddy Kruger (interpretato con sinistra bravura da Robert Englund), pronto con i suoi artigli d’acciaio a lacerare ogni anelito adolescenziale, volto ad affrontare convenzioni e parametri sociali, che sembra poter prendere vita solo nei sogni.
Nella realtà di ogni giorno, invece, incombe l’ulteriore paura di dover affrontare il superamento dell’adolescenza e il conseguente passaggio all’età adulta di una generazione (“quella degli anni Ottanta”) la quale sembra ferma più alla ricerca di una visione e della sua estetica che a concretizzare reali esperienze di vita, tormentata quotidianamente da nuovi pericoli e perturbanti incursioni all’interno del proprio mondo. Dopo tutta una serie di sequel cui rimase estraneo, Craven nel 1994 ripropose il personaggio di Kruger in Wes Craven’s New Nightmare (Nightmare ‒ Nuovo incubo), riportandolo alle origini ed inserendolo all’interno di un contesto metacinematografico dove tutto si mescola e confonde.