Un ritratto del geniale musicista Glenn Gould nel documentario in onda stasera su Classica HD (Sky 131)

Creato il 16 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Baricco nel suo Barnum lo ha definito un musicista nel vero senso della parola, non un semplice pianista. Glenn Gould infatti, l’eccentrico e geniale canadese riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di Bach, Beethoven e Mozart, riusciva a "pronunciare direttamente" la musica, ad utilizzare il pianoforte come un mezzo e non come un fine. Come uno strumento, nel vero senso della parola. In Glenn Gould – Hereafter, in onda su Classica HD stasera alle 21.10, il musicista e amico Bruno Monsaingeon dipinge la vita e le opere di una delle figure più singolari del Novecento, in un lavoro a metà strada tra la fiction e il documentario vero e proprio.
Ma chi era Glenn Gould? Bizzarro come molti degli artisti più dotati, Gould canticchiava involontariamente mentre suonava, era germofobico e probabilmente soffrì della sindrome di Asperger. Ciononostante rimase famoso per la sua esecuzione delle musiche di Bach, suonate dal vivo e nelle registrazioni radiofoniche, soprattutto dopo il ritiro dalle pubbliche scene nel 1964. Possedeva un inconfondibile timbro cristallino e una manualità rapida e scattante che lo distinguevano da tutti i suoi contemporanei, ancora influenzati dal fascino romantico di un’esecuzione potente ed enfatica. Non è un caso, infatti, che tra le strane routine Gould avesse quella di suonare seduto su una bassa sediola costruitagli dal padre che, mantenendolo ravvicinato alla tastiera, gli rendeva impossibile imprimervi una forza eccessiva e sproporzionata.
Questo artista eccezionale e controverso, già ispiratore del bel Trentadue piccoli film su Glenn Gould di Girard (1993), è stato inoltre scelto per rappresentare l’eccellenza della cultura del pianeta Terra. Sulla navicella Vojager 1 inviata in orbita dalla NASA con i tesori materiali e non del nostro mondo, insieme ai disegni di Leonardo da Vinci, a una Coca Cola e al teorema di Pitagora si trova una registrazione di Bach eseguita proprio dal grande canadese. E chissà che adesso qualche alieno non si stia dilettando nell’ascolto del mitico Gould. Qui sulla Terra, intanto, Monsaingeon ci offre il ritratto di un artista che riusciva a “dire la musica in maniera diretta” e ad utilizzare il pianoforte come una protesi di legno sua mente.

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