Un sabato al salone del libro

Creato il 20 maggio 2013 da Lalettricerampante
Ed eccomi qua, davanti a questa pagina bianca a cercare di fare mente locale per raccontarvi come è andato il mio Salone del Libro quest'anno. Non è per niente semplice, perché mi sono successe tante di quelle cose belle che non so nemmeno da dove cominciare. E un po' ho anche paura di annoiarvi, visto che ormai sono giorni che tra qui e la pagina Facebook vi parlo del Salone. Eppure, come mi succede con tutte le cose belle, ho bisogno di scriverle per poterle fissare definitivamente nella mia testa e, soprattutto, per rendermi conto che sono successe davvero. La prima, primissima cosa che sento di dover fare è ringraziare il Lettore Rampante, che mi ha accompagnata/sopportata e supportata per tutto il giorno. Non sarebbe stato lo stesso senza di lui.
Ma bando alle smancerie (visto che comunque questo post ne sarà pieno) e incominciamo a parlare di questo sabato che abbiamo trascorso là dentro. La prima cosa bella, bellissima che mi è successa è stata quella di poter entrare per la prima volta in vita mia con il pass stampa. Fa davvero figo saltare la coda e girare tra gli stand con quel bellissimo foglietto al collo. L'ho ottenuto non grazie al blog (e mi dispiace avervelo forse fatto credere) ma tramite il giornale con cui collaboro (e grazie anche a loro).
Entrati, ci siamo subito imbattuti in Francesco De Gregori che presentava il suo libro e firmava autografi. Ho fatto una foto ma non mi sono fermata, perché avevo un obiettivo, per me, ancor più importante e che inseguivo già da un po': Roberto Saviano. La sua presenza allo stand della Feltrinelli era prevista per le 11.30. Noi siamo arrivati alle 11 e la coda per gli autografi circondava già tutto lo stand. "Al diavolo" ho pensato. O adesso o mai più. ("Al diavolo, devo star qui a far coda e manco ho letto i suoi libri" deve aver pensato invece il lettore rampante... ma vabbè). Abbiamo aspettato circa un'ora e mezza, con una coda nemmeno poi così lenta in realtà e finalmente me lo sono trovata davanti.  Lì, seduto, circondato da poliziotti e guardie del corpo a fare da muro e da scudo, che vietavano persino le foto troppo ravvicinate, c'era un uomo normalissimo, che trasudava emozione per il contatto con il pubblico da ogni poro. Non sapevo come dovevo rivolgermi a lui, se dirgli "ciao", "salve", "buongiorno". Lui mi ha guardata, mi ha sorriso e mi ha detto "ciao, come ti chiami?". E' durato poco, pochissimo. Ma è stato davvero emozionante.

Da lì, ci siamo diretti allo stand della minimumfax per il mio primo acquisto della giornata: "Orientarsi con le stelle" di Raymond Carver. Vado a pagare, il libraio mi guarda e mi fa: "Oh, Carver, ottima scelta! Anche se sei la prima a comprarlo oggi". Ma come?? Io aspettavo un "nuovo" libro di Carver da mesi e alle 12.30 di sabato ero la prima a comprarlo?!? Misteri...
E poi ci siamo avvicinati allo stand in cui sarebbero avvenute le interviste. Ero parecchio agitata, inutile negarlo, ma credo che tutto sommato siano andate bene (ho il terrore di quando uscirà il podcast e mi risentirò). Entrambe le interviste avrebbero dovuto essere in coppia: insieme a me Fabio, un ragazzo che ho conosciuto proprio grazie a questo blog, con cui ero già andata alla presentazione del libro di De Silva e senza il quale nessuna delle due interviste mi sarebbe mai stata fatta. E che quindi ringrazio tanto, tantissimo! A causa di qualche ritardo e di qualche problema di trasmissione, l'intervista andata in onda su Radio Sound City è stata fatta solo a me. Mi è stato chiesto del blog, del mio lavoro "vero" e di cosa si potrebbe fare (o dovrebbero fare le case editrici) per aiutare gli emergenti meritevoli a farsi conoscere e leggere. E spero vivamente di non aver detto cavolate.
In attesa della seconda intervista, abbiam fatto una capatina alla marcosymarcos, dove ho acquistato altri due libri e visto Fulvio Ervas... se ne stava andando però e non ho osato chiedergli l'autografo (anche perché non avevo con me il libro).
E poi è arrivato il momento della seconda intervista, con GET IT ON RADIO. Ero ancora un po' agitata, devo ammetterlo. Ma poi mi sono divertita molto! E' stato bello perché eravamo seduti su dei divanetti attorno a un tavolino, un po' come se chiacchierassimo normalmente davanti a un caffè ma con cuffie in testa e microfoni, con il lettore rampante e la moglie di Fabio, Chiara, a scattarci le foto e a rispondere alle domande incuriosite dei passanti. E direi che è andata bene anche questa! Anche perché i due intervistato, Andrea e Mauro sono davvero bravi (a parte quando mi han chiesto le province del Molise... ehm...)!

Uh sì, prima delle interviste ho anche avuto modo di incontrare un paio di blogger, conosciute tramite i blog ma mai viste dal vivo. Ed è stato strano, ma anche bello, poter finalmente dare un viso alle parole.
Ok, dopo le interviste e il nostro piccolo momento di gloria, abbiamo salutato Fabio e Chiara e siamo andati allo stand della Spartaco Edizioni. Ho avuto modo di conoscere questa casa editrice tramite il blog: mi hanno inviato qualche libro, che ho letto e recensito. Tra questi, ci sono anche i due romanzi di Paolo Pasi, "Memorie di un sognatore abusivo" e "Il sabotatore di campane", che mi sono piaciuti particolarmente. E Paolo Pasi era lì, allo stand. Ed è stato fantastico. Un'accoglienza calorosa, un sacco di chiacchiere e qualche aneddoto... più ovviamente due bellissimi autografi.
Da lì poi siamo andati alla Bompiani, perché volevo assolutamente comprare "Uomini e topi" di Steinbeck. Ho cercato sullo scaffale ma non c'era. Allora ho chiesto e il libraio, visto quanto lo volessi, è andato a cercarlo prima in tutto lo stand e poi in magazzino. Quando l'ha trovato me l'ha sporto con un grande sorriso.
Poi è stato il turno di Zerocalcare (un contentino al povero lettore rampante lo dovevo pur dare, no?). Abbiamo acquistato l'ultima raccolta e ci siam messi in coda per l'autografo... ma c'era troppa gente, e gli autografi di Zerocalcare sono delle vere opere d'arte che richiedono però parecchio tempo. E quindi alla fine, con sommo rammarico, abbiamo lasciato stare.  Ancora un paio di giri tra gli stand, due acquisti, da Beat e da e/o edizioni (entrambe con sconto fiera), due passi nel padiglione 5, riservato alle attività didattiche e alle mostre e finalmente, verso le 20, siamo arrivati a casa.
Stamattina sono tornata, da sola (perché la pazienza del mio ragazzo ha un limite), per ascoltare la conferenza sui Book blog con eFFe. E' stata interessante, ma ci devo meditare un po' prima di poterne parlare. Poi sono tornata a casa, dopo essermi  persa Cognetti per un soffio, perché la quantità di gente era davvero impressionante e perché, devo ammetterlo, a girare da sola un po' mi annoio.
Ecco qui, questo è stato il mio salone quest'anno. Sono ancora abbastanza emozionata e credo che lo rimarrò per un bel po'. Lo so, alla fine ho seguito una sola conferenza rispetto alle tante che avevo in programma... ma quando entro lì dentro mi perdo completamente nell'ambiente, nell'aria che si respira... e per essere felice mi basta anche solo passeggiare.
Ci tengo a chiudere questo post ribadendo tutta una serie di ringraziamenti che ho già piazzato qua e là nel post ma, nel dubbio di aver dimenticato qualcuno, li riscrivo anche qui.
Ringrazio i follower e i fan del blog che mi hanno vista e si sono fermati a salutarmi, nonostante l'imbarazzo di fermare una sconosciuta per strada. Ringrazio le blogger che sono venute a salutarmi davanti alla radio: mi spiace non essere stata più tempo con voi e di non avervi conosciute tutte. Ringrazio Fabio e Chiara. I due presentatori di GET IT ON RADIO e quello di RADIO SOUND CITY. Ringrazio la Spartaco edizioni, Francesco e il grande Paolo Pasi per l'incredibile accoglienza. Ringrazio il libraio della Bompiani per avermi trovato il libro e quello della minimumfax per la sua passione per Carver. E ringrazio ancora una volta Marco, il mio lettore rampante (che da qualcuno è stato salutato proprio per questo!), per avermi accompagnata e sopportata tutto il tempo. Ora potete tranquillizzarvi, perché finalmente smetterò di tormentarvi con questo Salone del libro... fino al prossimo, ovviamente!
Ah si, dimenticavo, i miei acquisti:


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