Ci sono giornate in cui non si riesce a vedere nulla di Bello, o quasi.
Altre in cui, ferma in coda con le altre auto in una zona industriale, scorgi su un albero striminzito una dozzina di uccellini dal petto giallo.
Bellissimi. Tutti solo su quell'albero. Chissà cosa li aveva attratti, in mezzo a quel grigiore.
E poi, durante un pomeriggio piovoso, mentre stai facendo la spesa con la tua famiglia vedi questo
e cominci a pensare.
Chi l'avrà perso?
E chi l'avrà scritto, un uomo o una donna?
La Franca, senza questo promemoria, riceverà ugualmente un fiore?
E se l'avesse perso un marito incaricato di fare la spesa, mentre la moglie era a casa a cucinare?
O magari una vecchina che domani andrà a trovare l'amica Franca e porterà una teglia di lasagne? Ma no, la vecchina il ragù lo fa, mica lo compra pronto.
E così via.
Non so, queste incursioni in quadratini di vita altrui mi riempiono di contentezza.
Ma anche semplicemente stare guardare Lei
che adesso, con le sue galosce, può finalmente saltare nelle pozzanghere.
Lei, a cui oggi una signora del banco pasticceria ha regalato un mini krapfen e lei ha detto "grazie, tignoa", senza che io le dicessi di farlo.
Poi oggi pomeriggio sono finalmente andata a comprarmi i jeans nuovi (taglia 27! Yuppi!), con la mia amica B., che non vedevo da quasi un mese.
Sotto l'acqua scrosciante, a ridere e scherzare manco avessimo quindici anni.
Buona Pasqua a tutti voi!